L’idea è quella di non creare disparità tra le tre regioni che passeranno bianche, a partire dal primo di giugno. Per questo i presidenti del Friuli Fedriga, della Sardegna Solinas e del Molise Toma hanno avviato un confronto per arrivare ad una bozza comune che costituirà l’asse portante dell’ordinanza con la quale verrà stabilito cosa si potrà e cosa non si potrà fare una volta passati in zona bianca.
Già questa mattina c’è stato un primo colloquio tra Toma e Fedriga. Per le tre regioni non ci sarà un libera tutti, ma scelte ponderate e riaperture comunque regolamentate. Lo prevede la decisione con cui il governo ha deciso di istituire la fascia bianca, affidando alle Regioni la possibilità di decidere le misure da adottare.
Nessuna anticipazione da via Genova, anche se dalle prime indiscrezioni è confermato il fatto che non ci sarà una riapertura generalizzata, ma bisognerà comunque mantenere un minimo di prudenza. Solinas, Fedriga e Toma si sono dati appuntamento a domani sera per una videoconferenza in cui verranno stabiliti i criteri comuni per le riaperture. I tre concordano al momento sul fatto di non ripetere l’errore fatto proprio dalla Sardegna, prima regione a diventare bianca, per poi ritornare addirittura rossa.
Intanto, sul fronte dei vaccini, Toma ha ribadito la volontà di organizzare un Astraday, anticipata a Ingresso libero dieci giorni fa. Una delle prime domeniche di giugno, ha specificato. La leggera flessione delle somministrazioni giornaliere, ha precisato a Telemolise, è solo temporanea perché sono in arrivo altri importanti stock di dosi. Ma la vera novità è costituita dal fatto che entro i primi giorni della prossima settimana saranno aperte le adesioni anche alla fascia d’età dei quarantenni.