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giovedì, Aprile 25, 2024

Inchiesta Covid, al lavoro quattro consulenti della procura. Giustini deposita memoria difensiva

AperturaInchiesta Covid, al lavoro quattro consulenti della procura. Giustini deposita memoria difensiva

Migliaia di documenti acquisiti, diverse persone ascoltate dagli investigatori, quattro consulenti al lavoro da settimane. L’inchiesta della procura di Campobasso sulla gestione dell’emergenza covid in regione va avanti e non mancano le novità. La prima riguarda il lavoro che stanno svolgendo quattro consulenti nominati dalla procura stessa con il compito di stilare relazioni tecniche su vari aspetti legati alla pandemia. Gli esperti sono stati incaricati dal procuratore Nicola D’Angelo e nelle settimane scorse hanno anche effettuato sopralluoghi al Cardarelli. A loro è stato chiesto di approfondire diversi aspetti a partire dai dati dei contagi e dei posti letto comunicati dal Molise a Roma e fino alla gestione dell’impianto dell’ossigeno dell’ospedale di Tappino e all’organizzazione interna del Cardarelli, passando per la mancata realizzazione del centro covid. Ai consulenti la procura ha dato alcuni mesi di tempo per svolgere il lavoro. Quasi certamente dunque gli esiti non arriveranno prima dell’estate inoltrata.

Prosegue parallelamente anche il lavoro dei carabinieri del Nas che hanno acquisito moltissimi documenti ora finiti nei fascicoli di indagine. Proprio i Nas come è noto si sono recati più volte al Cardarelli per svolgere ispezioni. Novità infine arrivano anche per la posizione dell’ex commissario alla sanità Angelo Giustini, indagato con le accuse di abuso d’ufficio e omissione di atti d’ufficio proprio in merito alla gestione dell’emergenza covid. Così come preannunciato i suoi avvocati Danilo Leva e Giuseppe Stellato hanno depositato in procura una memoria difensiva. Nell’atto, oltre alle dichiarazioni che respingono le acccuse sono allegati anche moltissimi documenti. Giustini dopo essere stato iscritto nel registro degli indagati, nello scorso mese di marzo, si era dimesso dall’incarico e comparso davanti al procuratore per essere interrogato si era avvalso della facoltà di non rispondere riservandosi di dire la sua attraverso la memoria difensiva che ora è stata presentata.

 

 

 

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