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sabato, Aprile 20, 2024

Consiglio Regionale, No al reintegro degli ex supplenti

AttualitàConsiglio Regionale, No al reintegro degli ex supplenti

Passa il bilancio alla Regione con la maggioranza compatta di 11 voti. Unico momento di unanimità la votazione dell’ordine del giorno presentato da Facciolla, che chiede l’intervento del Governo, con una legge speciale, che ripiani l’intero debito sanitario, altrimenti la Regione Molise è destinata a non uscire mai dalla pesante situazione di handicap finanziario che impedisce e blocca qualunque programma di rilancio. Quella del ripiano dei debiti sanitari, è una strada che Roma ha già adottato per Sicilia, Piemonte, Calabria e Campania. È chiaro che il tutto dipende molto anche dalle forze presenti in parlamento. Regioni più grandi hanno più parlamentari e sono influenti sulla tenuta dei governi. Il Molise, con solo 4 deputati e 2 senatori, a Roma, conta poco o nulla. Quindi la proposta del ripiano centrale dei debiti, circa seicento milioni, può avere speranze solo se almeno un partito la sposasse a livello governativo. Comunque, per un primo aggiustamento dei conti, è stato approvato il piano delle alienazioni. Fra i beni da vendere: la sede di via Nomentana a Roma, l’ex colonia di Campomarino, il frigomacello e la centrale del latte, l’ex interporto di Termoli e tutti i terreni ereditati dell’ex Cassa per il Mezzogiorno. È stato invece respinto l’emendamentodei 5 stelle che puntava a liquidare l’azienda autonoma di turismo di Termoli.Per la parte più squisitamente politica, non è stato approvato, l’emendamento di Iorio e della Romagnuolo, che proponeva di ripristinare la surroga dei quattro ex consiglieri supplenti, a costo zero, tagliando cioè tutte le indennità dei consiglieri regionali. Un emendamento che ha avuto ben 17 voti contro, vedendo uniti, sul fronte del no al taglio dello stipendio, sia la maggioranza Toma, che i Grillini. Qualcuno ha parlato di prove tecniche di riappacificazione, tra i tre esponenti di Fratelli d’Italia: l’assessore Pallante e i consiglieri Iorio e Romagnuolo. Ma la riappacificazione, ha sottolineato Pallante, dovrebbe prima passare per la condivisione delle linee politiche della maggioranza di Centrodestra e poi anche per un successivo ingresso nel gruppo di Fratelli d’Italia. Tempi ancora lunghi quindi per fumare il calumet della pace in Fratelli d’Italia, mentre si avvicinano le elezioni di Isernia dove, nel Centrodestra, proprio il partito della Meloni ha l’opzione dell’indicazione del candidato sindaco. E qui c’è l’anticipazione del passaggio di Gianni Fantozzi nel gruppo misto. In tanti scorgono in questa mossa un preliminare al passaggio finale in Fratelli d’Italia, con la candidatura a sindaco come obiettivo. Ma qui è Iorio che è chiamato a dire l’ultima parola.

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