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venerdì, Aprile 26, 2024

Associazione Nazionale Vittime delle Marocchinate: “Toma esalta le gesta dei Goumier, autori di innumerevoli stupri e violenze ai danni della popolazione civile”

AttualitàAssociazione Nazionale Vittime delle Marocchinate: "Toma esalta le gesta dei Goumier, autori di innumerevoli stupri e violenze ai danni della popolazione civile"

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato diffuso dal presidente dell’Associazione Nazionale Vittime delle Marocchinate

“Il presidente della Regione Molise, Donato Toma, ha rilasciato un comunicato stampa in vista del 25 aprile, dove sono esaltate le gesta, tra gli altri, dei soldati “algerini, tunisini, senegalesi e goumiers marocchini di etnia berbera – sostiene Toma – uniti contro la barbarie e per dare all’Italia le libertà negate dal ventennio fascista”.

Gli risponde, sul piano storico, il presidente dell’Associazione Nazionale Vittime delle Marocchinate, Emiliano Ciotti. “Peccato che i soldati coloniali francesi, e in particolare i goumiers marocchini, si siano macchiati di innumerevoli casi di stupro, violenza e ruberie ai danni della popolazione civile italiana, anche in territorio molisano”.

“Il presidente Toma dimentica o non conosce i delitti commessi da questi soldati durante la Campagna d’Italia – prosegue Emiliano Ciotti, che è anche autore di libri sull’argomento – moltissimi furono i casi di violenze carnali, ai danni di donne ma anche di uomini, conosciuti con il termine “Marocchinate”.

Anche il Molise ha pagato il suo tributo di dolore a questa soldataglia. Infatti, Il Corpo di Spedizione Francese in Italia ebbe il suo quartier generale a Venafro (Isernia), e in territorio molisano avvennero fatti di questo genere.

L’occasione buona per ricordare le vittime dei coloniali francesi – conclude Ciotti – è la Giornata Nazionale in Memoria delle Vittime delle marocchinate, che si terrà il 18 maggio prossimo in molte città italiane e alla quale, fin d’ora, invitiamo a partecipare il presidente Toma.”

Le violenze contro i civili italiani iniziarono con lo sbarco in Sicilia nel luglio 1943, proseguirono in Campania, nelle provincie laziali di Frosinone, Latina, Roma e Viterbo; in Toscana nel senese e nel grossetano e nell’isola d’Elba, per terminare alle porte di Firenze a fine luglio 1944. Vari episodi di violenza sono segnalati anche in Molise, Puglia e Sardegna”.

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