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venerdì, Aprile 26, 2024

Sanità: a due settimane dalle dimissioni del Commissario Giustini, da Roma nessuna indicazione

AperturaSanità: a due settimane dalle dimissioni del Commissario Giustini, da Roma nessuna indicazione

Chi assume le decisioni in materia di Sanità in Molise? La domanda, in piena pandemia, tra persone che lottano tra la vita e la morte è di drammatica attualità. Come noto alle cronache, investito dall’inchiesta giudiziaria che lo vede coinvolto, il Commissario ad acta, Angelo Giustini, si è dimesso lo scorso 12 marzo; a ruota sono seguite anche le dimissioni del sub commissario, Ida Grossi. Chi decide, allora? Il presidente della Regione come autorità di Protezione Civile, il Direttore generale dell’Asrem, oppure i sindaci dei comuni nella veste di ufficiali sanitari? Sta di fatto che la sede vacante commissariale ha inasprito ancora di più le tinte fosche il cerchio infernale della pandemia e la sanità molisana sempre più simele alla bolgia dantesca dei seminatori di discordie, condannati alla mutilazione costante del capo. Sta di fatto che in piena pandemia il Governo nazionale abbia lasciato, colpevolmente, la sanità molisana senza capo e con un corpo mozzo che brancola nel buio.

Lo Stato italiano ha esautorato la Regione Molise dalla gestione della Sanità, esattamente dal 31 marzo 2007: sono passati esattamente 14 anni senza alcun risultato. Il debito non è stato abbattuto e i livelli essenziali di assistenza sono sempre a rischio estinzione. Lo Stato, carte alla mano, attraverso i suoi commissari non ha risolto alcun problema, salvo chiudere, smantellare e declassare ospedali.

Adesso, al danno fatto, lo Stato aggiunge anche la beffa della mancata nomina di un suo rappresentante, lasciando il Molise ostaggio e negletto tra le maglie delle burocrazie romane. Spetta al Ministero dell’Economia e delle Finanze, con il concerto di quello della Salute, l’indicazione del nuovo Commissario ma la questione, ad oggi, non è nella scaletta delle decisioni governative.

Il presidente Toma, da parte sua, ha riferito delle pressioni fatte su entrambi i ministeri ma, mentre Roma dorme, la pandemia è ben sveglia, le persone si ammalano e, purtroppo, a volte finiscono al camposanto. Dal sonno romano al sonno eterno il passo, purtroppo, è breve.

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