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giovedì, Aprile 18, 2024

Assolti con formula piena Papa e Petescia: da Frattura e Di Pardo accuse false. Parlano gli avvocati Lanese, Cristofaro e Romano

AperturaAssolti con formula piena Papa e Petescia: da Frattura e Di Pardo accuse false. Parlano gli avvocati Lanese, Cristofaro e Romano

Sei anni di processo, due assoluzioni con formula piena, un cumulo di menzogne, un balletto di date e nessuna prova. E’ questa, in sintesi, la storia di una delle pagine più buie della storia giudiziaria italiana, un processo che ha visto coinvolti con accuse infamanti due onesti cittadini, il magistrato Fabio Papa e la direttrice di Telemolise, Manuela Petescia, sulla base delle sole dichiarazioni rilasciate dall’ex Presidente della Regione, Paolo Di Laura Frattura, e dal suo storico avvocato, Salvatore Di Pardo, entrato nel processo in veste di testimone la cui credibilità e autenticità, insieme a quella dell’ex governatore, sono state smontate e azzerate dal doppio grado processuale e dalla attività difensiva di un pool di avvocati di primo livello: Paolo Lanese, Nicolino Cristofaro e Massimo Romano ai quali, nel corso del tempo, si sono aggiunti il noto penalista, Arturo Messere e il compianto Ermino Roberto.

Un cumulo di menzogne concordate – come hanno sottolineato i legali nel corso di una conferenza stampa – che senza uno straccio di prova hanno fatto scattare accuse che, a vario titolo, sono andate dalla tentata estorsione e concussione, alla rivelazione del segreto e abuso d’ufficio al falso ideologico. Tutto falso, come hanno certificato prima il GUP del Tribunale di Bari, Antonio Diella e, successivamente, la Corte d’Appello presieduta dal giudice Giovanni Mattencini.

La famosa cena a scopi estorsivi non solo non c’è mai stata ma è il parto di un disegno teso a neutralizzare da un lato il controllo sociale dell’informazione sull’attività politica e, dall’altro, il potere giurisdizionale di indagine sulla pubblica amministrazione, come ha sottolineato Massimo Romano. Adesso, aggiunge, bisognerà indagare sul movente che ha spinto Frattura e Di Pardo a lanciare accuse infamanti a carico di Papa e Petescia.

Tra gli aspetti più inquietanti dell’intera vicenda, c’è il balletto di date sulla presunta e falsa cena messo in campo da Frattura e Di Pardo, una rumba agghiacciante di date che, come hanno dimostrato le indagini, si sono rivelate una più falsa dell’altra. A carico dei due, Frattura e Di Pardo, pende sin dal 2015 un’indagine per calunnia destinata adesso a subire una importante accelerazione. Una indagine andata sinora a rilento – come sottolinea l’avvocato Lanese – a dispetto di quella che ha riguardato Papa e Petescia, condotta con una velocità sospetta e fuorviante.

Nella ricostruzione fatta dagli avvocati nel corso della conferenza stampa, c’è stato spazio anche per uno degli aspetti più oscuri della storia, ovvero la deviazione della delega relativa alle indagini sul caso Biocom, società dell’ex presidente Frattura, avvenuta all’interno della Questura di Campobasso. Ne ha parlato, nello specifico, l’avvocato Cristofaro.

Adesso si attendono le motivazioni della seconda sentenza di piena assoluzione. Una volta letto quanto scriverà il giudice Mattencini della Corte di Appello di Bari, potranno aprirsi ulteriori scenari processuali. Frattura è stato già condannato alle spese processuali e, oltre alla calunnia, già in piedi, si apre la strada di una gigantesca azione risarcitoria. Nulla, tuttavia, potrà restituire a Papa e Petescia sei anni di sofferenza e angoscia, una stagione devastante che non è solo affare degli interessati, ma dell’intera società. Pensare che una mattina due signori possano sulla base delle loro sole dichiarazioni spedire all’inferno due onesti cittadini è la prova che la tenuta della democrazia, davanti ad abusi conclamati dei potenti di turno, è sempre in pericolo e che per questo va sempre difesa.

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