Da sanitaria la crisi in Regione potrebbe trasformarsi in politica. Lo spartiacque tra le due ipotesi ha una data fissa, già stabilita, quella del prossimo 16 marzo, allorquando il Consiglio regionale tornerà a riunirsi per esaminare la mozione presentata da Vincenzo Niro, e sottoscritta da buona parte del centrodestra, con la quale si chiede la rimozione del Commissario ad acta per la Sanità, Angelo Giustini. Alla base dell’istanza, una serie di elementi che in sintesi si riassumo in quello che viene giudicato un fallimento totale della gestione commissariale, specie se riferito alla gestione della pandemia in corso e dell’emergenza che si è generata.
Una tesi, quest’ultima, che non convince una frazione dello schieramento che si presentò vincente alle elezioni regionali del 2018. La frazione è quella degli eretici del centrodestra, consiglieri che nel corso dei tre anni passati non hanno lesinato critiche e distinguo rispetto all’azione messa in campo dal governo Toma. Stiamo parlando dell’ex governatore, Michele Iorio, e delle ex leghiste Aida Romagnuolo e Filomena Calenda.
A giudizio di questi ultimi la responsabilità delle tante falle presenti nel sistema sanitario regionale, acuite dalla pandemia, è dell’intera catena di comando del comparto: la struttura commissariale e i vertici dell’azienda sanitaria regionale. La conclusione è che devono andare tutti a casa.
Ma non è tutto. I tre chiedono che venga rimessa in campo la realizzazione del centro covid regionale presso l’ex ospedale Vietri di Larino e, contestualmente, abbandonata l’ipotesi della torre covid al Cardarelli di Campobasso.
Lo scenario che nasce da questa contrapposizione, nel caso l’emendamento Iorio-Romagnuolo Calenda venisse bocciato è quello che vede i tre unire i propri volti a quelli delle minoranze al momento del voto sulla mozione Niro, quella che scarica sul solo Giustini le responsabilità da più parti evidenziate. Il conto è presto fatto: il Governo regionale perderebbe la partita con undici voti contrari e dieci positivi. Un fatto politicamente pesante poiché riferito al tema centrale di tutto lo scacchiere regionale: la sanità.