Stanziamento regionale per l’area industriale di Trivento, interviene l’ex sindaco Tullio Farina. “Certamente il lavoro certosino fatto dall’assessore ai lavori pubblici del Comune di Trivento, Angelo Lomastro, naturalmente messo a margine dal solito protagonista principale – scrive Farina – per l’ottenimento di oltre due milioni di euro per lavori di infrastrutture varie va giustamente apprezzato e riconosciuto, ma c’è anche da dire che la somma data dalla Regione Molise per il P.I.P. di piana d’Ischia è un atto dovuto e riparatorio, perché né si poteva pensare e né si poteva pretendere di ridare al Comune di Trivento l gestione della zona industriale dopo venti anni di abbandono e di omissioni e dopo avergli affibbiato oltre un milione e mezzo di debiti da pagare per contribuire alla perdite della gestione ordinaria amministrativa e tecnica del consorzio di cui faceva e fa ancor parte. L’assessore, come la formica, ha lavorato in silenzio, qualche altro ha recitato il ruolo della cicala altri hanno assistito-Ci sarebbe solo mancata la beffa di uscire a costo zero, dopo la supposta al pepe di Cayenna del decreto ingiuntivo della somma di 1.131.347,00 euro da pagare, con ordinanza provvisoriamente esecutiva, fino al 2016, oltre a quelli che si sono accumulati negli anni successivi fino al 2021. Pertanto tra l’avere e il ridare non ci sarà molta differenza. Pertanto se fossi il sindaco non esulterei più del dovuto, parlando di successo straordinario, ma mi preoccuperei anche e soprattutto per come pagare il debito accumulato in venti anni di distrazioni, chi sono i responsabili di tale situazione debitoria e da chi verrà pagato dal momento che i cittadini di Trivento si sono già sobbarcati oltre due milioni di euro di un dissesto finanziario a lui ben noto. Il contenzioso di tale problematica è ancora aperto e c’è da combattere con il coltello tra i denti. Non vorrei che tutta questa enfasi sia finalizzata ad alzare fumo per nascondere un pastrocchio debitorio, che certamente ha responsabili sia dentro che fuori Trivento. Bene si è fatto a recuperare soldi, alcuni dei quali giacevano come residui nel bilancio regionale, ma adesso ci si deve impegnare nella seconda fase, quella più delicata cioè del ripianamento del debito accumulato Ed è qui “che si parrà la nobilitate” di chi pretende di stare sempre a galla e a tutti i costi. Il ruolo del don Abbondio – chiude Farina – come vaso di terracotta in mezzi a tanti vasi di ferro che non vuol farsi nemici si dovrà pure abbandonarlo. Si aspetta quindi la fine del secondo atto di questa pantomima che, però, tarda a venire. Attualmente lo si tiene inspiegabilmente sotto naftalina. Tullio Farina ex sindaco di Trivento”
Dall’Omnicomprensivo di Santa Croce di Magliano una raccolta solidale per gli alluvionati dell’Emilia Romagna
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