Dopo anni di attesa, pene e affanni, arriva in Consiglio regionale una proposta di legge tesa a regolamentare in maniera sistematica i diritti dei dializzati. A presentarla è stato il Partito Democratico, prima firmataria la capogruppo, Micaela Fanelli.
Una necessità, un diritto e un gesto di civiltà verso tutti i molisani affetti da malattia renale cronica, ha commentato Fanelli in una sua nota.
In Molise sono circa 200 i soggetti nefropatici che devono afrontare quotidianamente, a partire dalla dialisi, necessità indifferibili. Tra queste, nelle ultime settimane, è stato oggetto di particolare attenzione e di altrettante polemiche, il tema del trasporto. In particolare è entrato nelle cronache quotidiane il caso di Agnone, con la brusca frenata da parte dell’Asrem e la sospensione del trasporto dei dializzati. A mettere mano alla questione, è intervenuto il Consiglio regionale che attraverso una mozione congiunta di maggioranza e opposizione, votata all’unanimità, ha raccomandato all’Asrem che il trasporto venisse garantito su tutto il territorio regionale, oppure la corresponsione di un rimborso integrale delle spese sostenute dai pazienti che si muovono con mezzi propri. Il rimborso attuale, infatti, è ben al di sotto dei costi sostenuti. Una mozione, tuttavia, è un semplice atto di indirizzo che, come tanti, spesso resta una pezzo di carta scritta.
Così il PD ha pensato di mettere a sistema tutti i diritti e tutti i servizi che riguardano i dializzati, attraverso una legge. “Un dovere sociale e morale inderogabile”, dice sempre la capogruppo Fanelli. La legge, oltre alla questione del trasporto, affronta anche il tema cure domiciliari, dell’erogazione di contributi ai pazienti e dell’acquisto di strumenti e attrezzature. La legge prevede anche la predisposizione, a carico della Giunta regionale, del “Piano dei servizi di trasporto dializzati” e il coinvolgimento degli ambiti sociali territoriali. Fanelli fa appello alla sensibilità dei suoi colleghi in Consiglio regionale affinché la legge possa essere adottata in tempi brevi, anche se il vero problema – dice sempre Fanelli – sarà coinvolgere il Commissario ad acta per la Sanità e l’Azienda sanitaria regionale.