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martedì, Aprile 16, 2024

Morti Covid, indaga la Procura: abuso d’ufficio e delitti contro la salute i reati ipotizzati

AperturaMorti Covid, indaga la Procura: abuso d'ufficio e delitti contro la salute i reati ipotizzati

L’indice di mortalità delle persone ricoverate da Covid è ancora molto alto. Le vittime della pandemia, fino ad oggi, sono state 272. Poco più del 3 per cento delle 8597 persone che hanno contratto il Coronavirus. Molti dei pazienti deceduti erano ricoverati nel reparto di malattie infettive dell’ospedale di Campobasso. La stragrande maggioranza aveva più di 80 anni.

Un fenomeno, quello delle morti avvenute al Cardarelli, su cui sta lavorando anche la procura della Repubblica di Campobasso. E’ stato lo stesso procuratore, Nicola D’Angelo, nel corso della trasmissione Ingresso Libero, a confermare di aver avviato le indagini per fare la massima chiarezza su quello che è accaduto.

Nella prima fase, l’inchiesta aveva avuto spunto dal trasferimento degli anziani della casa di riposo Tavola Osca di Agnone, avvenuto nella notte tra il 6 e il 7 aprile, all’ospedale Santissimo Rosario di Venafro. L’ipotesi di reato abuso d’ufficio.

Da allora, in particolare con l’esplosione della seconda ondata, il tasso di mortalità è aumentato geometricamente e i familiari di alcune delle persone decedute al Cardarelli, hanno presentato un esposto alla magistratura.

E’ quindi verosimile, che ora la procura stia indagando anche per delitto colposo contro la salute pubblica. Oltre alle denunce delle famiglie che hanno perso propri cari, c’è poi la relazione tecnica dei nas e degli ispettori del ministero che qualche giorno fa hanno controllato il Cardarelli e poi anche gli ospedali di Termoli e Isernia.

I rilievi dei carabinieri del nucleo antisofisticazione e la relazione dei funzionari inviati da Roma, anche in seguito alla relazione del commissario ad acta della sanità, potrebbero risultare determinanti per le deduzioni alle quali arriverà la procura. Ma proprio D’Angelo, a Telemolise durante Ingresso Libero, è stato chiarissimo. Dobbiamo lavorare e studiare la materia, che è molto complessa, per capire cosa sia davvero successo prima di arrivare a conclusioni affrettate.

Sulla relazione Giustini anche Toma ha chiesto alla direzione sanitaria del Cardarelli di verificare il contenuto di quelle affermazioni. Intanto, dal ministero della salute, a una settimana dall’arrivo degli ispettori, non trapela ancora nulla.

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