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venerdì, Aprile 19, 2024

Gestione dell’area industriale di Piana d’Ischia, entra nel merito l’ex sindaco di Trivento Tullio Farina

AttualitàGestione dell’area industriale di Piana d’Ischia, entra nel merito l’ex sindaco di Trivento Tullio Farina

Gestione dell’area industriale di Piana d’Ischia, entra nel merito l’ex sindaco Tullio Farina. “Con nota del 1 febbraio 2021 il Consorzio industriale di Boiano- Campobasso ha partecipato- scrive Farina – come se fosse uno scioglimento di nozze, alla Comunità Montana Trigno Medio Biferno, al Comune di Trivento e alla Regione Molise la sua decisione di restituire alla Comunità montana Trigno Medio Biferno la gestione dell’area P.I.P Piana d’Ischia di Trivento con le motivazioni che i costi della sua gestione sono elevatissimi, mentre i ricavi di gestione dei servizi erogati sono irrilevanti sia per l’esiguità del numero che delle dimensioni delle attività presenti nell’area in questione e che il contrato d’area stipulato nell’anno 2000 ha esaurito la sua funzione. Non entro nel merito delle motivazioni perché il discorso sarebbe lunghissimo e da fare nel corso di eventuali trattative, ma alcune osservazioni sono di obbligo e sinteticamente sono le seguenti: Perché con la missiva non sono stati comunicati tutti i debiti di gestione maturati dal Comune di Trivento fino al 1 febbraio 2021, atteso il fatto che già è in corso un contenzioso per i debiti contratti e maturati fino al 2018? Sempre nella missiva non si comprende se il Comune di Trivento esce solo dal contratto   d’area o anche Consiglio generale del Consorzio, atteso il fatto che fa parte del Nucleo industriale Boiano Campobasso a seguito di una deliberazione del Consiglio Regionale n 59 del 2000; Le somme di oltre un milione di euro  e  di altri 700.000,00 euro per la viabilità interna dell’aera P.I.P, promessi per addolcire l‘amara pillola della restituzione sono solo pie intenzioni o concretizzati con l’adozione di specifici atti formali e vincolanti ?. Non vorrei che qualcuno rispolveri la regola del latino dello” spero, promitto e iuro” che però reggono l’infinito futuro. Le Comunità montane, che sono ormai enti defunti e seppelliti, hanno ancora la facoltà di prendere e mantenere impegni? Le motivazioni addotte per restituire l’area in questione (oneri di gestione elevatissimi e ricavi irrilevanti) sono incentivi perché il Comune possa sobbarcarsi la proposta avanzata dal Consorzio? Non si può pretendere di scaricare sul Comune di Trivento il fallimento del contratto d’area, dopo avergli addossato, in qualità di maggior azionista le maggiori perdite delle spese di gestione dell’attività consortile dal 2002 a tutt’oggi. Chi negli anni trascorsi è stato cosi distratto da non accorgersi della fine ingloriosa ed economicamente disastrosa alla quale si sarebbe arrivati? Su queste brevi e sintetiche osservazioni – chiude Farina – invito gli attuali amministratori a discutere e a riflettere prima di prendere qualsiasi decisione, che richiede la collaborazione di tutti, maggioranza ed opposizione, perché sono in gioco gli interessi dell’intera collettività”.

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