
Continua in Italia lo scontro tra chi ritiene la scuola in presenza necessaria anche in questo momento difficile e chi invece punta sulla didattica a distanza come strumento indispensabile per arginare il Coronavirus. L’Unione nazionale sindacale imprenditori e coltivatori ha lanciato una petizione che ha già raggiunto le 200mila firme a sostegno della dad, perché visto il periodo, la didattica a distanza può sicuramente – sostiene l’Unsic- salvare vite umane.
Proprio nei giorni scorsi sul settimanale DiPiù è apparsa un’intervista che mette in luce in maniera inequivocabile le due posizioni. Se da un lato il professor Rusconi, presidente per il Lazio dell’associazione nazionale presidi, ‘condanna’ la dad dicendo che fa perdere dinamicità ai ragazzi, che li rende ‘pigiamati’, evidenziando anche la carenza di linea internet in molte zone di periferia, dall’altro lato netta è la posizione dell’Unsic con il responsabile della comunicazione Giampiero Castellotti che ribadisce l’importanza della didattica a distanza supportata da una petizione che proprio l’Unione sindacale degli imprenditori ha lanciato e ha già raggiunto circa 200mila firme.
“Lo sappiamo anche noi che in presenza sarebbe meglio ma allo stato attuale – risponde Castellotti nell’intervista di DiPIù – entrare a scuola è un rischio enorme. Non è tanto la situazione all’interno dell’aula che fa la differenza ma quello che c’è fuori”. Castellotti richiama al rischio assembramenti.
E a sostegno di questa posizione pro-Dad c’è anche un noto infettivologo, il professore Massimo Galli, primario di Malattie Infettive dell’ospedale Sacco di Milano, che sentenzia così: “Il virus cammina con le nostre gambe e più gambe si muovono e più si diffonde”.