La storia e il passato tornano a vivere con il Museo del Paleolitico di Isernia, che con la sua recente riapertura porta i visitatori alla scoperta del bimbo vissuto 600 mila anni fa.
Dopo mesi di stop dovuto alle misure in atto per fronteggiare l’emergenza corona virus, la struttura riapre con un’importante novità . Come annunciato nei mesi scorsi, sono stati finalmente ultimati i lavori di riallestimento e sarà quindi possibile visitare la nuova area.
Il prezioso reperto archeologico, la scultura iperrealistica del bambino e le ricostruzioni di alcuni esemplari della fauna preistorica rinvenuta durante gli scavi nel sito di Isernia la Pineta, entrano così a far parte dell’allestimento permanente del museo e ne arricchiscono l’offerta culturale.
Una buona occasione per i molisani di godere di una delle eccellenze di questo territorio, dal momento che la mobilità extra regionale è limitata. Dalla scorsa estate è in esposizione permanente il reperto scientifico più importante, il dentino, un unicum perché la più antica attestazione della presenza umana in Italia. Ma da questa settimana sarà a disposizione dei visitatori anche la ricostruzione delle sembianze del bambino per mano dall’artista francese Daynes. Opera realizzata grazie ad un complesso iter che ha visto la collaborazione sinergica e multidisciplinare di Università , professionalità scientifiche, paleoartisti, scenografi ed esperti del settore. L’importante iniziativa rappresenta il primo passo verso il rinnovamento e l’implementazione dell’attuale allestimento del Museo, i cui lavori, già realizzati con la sezione dedicata al bambino, sono stati e sono resi possibili grazie ai contributi finanziari del Mibact e della Regione Molise.
La riapertura del museo, disposta dall’ultimo Dpcm, benché limitata ai soli giorni feriali e alle sole zone gialle, è davvero una buona notizia – ha commentato il Sindaco Giacomo D’Apollonio – il positivo segnale del rilancio dell’offerta culturale.