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giovedì, Aprile 25, 2024

Decreto del Presidente della Regione. Toma commissaria di fatto Giustini

AperturaDecreto del Presidente della Regione. Toma commissaria di fatto Giustini

Se fosse una partita a scacchi, quella messa a segno oggi dal presidente della Regione, Donato Toma, sarebbe la classica mossa del Cavallo. Uno scarto di lato per aprire un varco. E’ questa la mossa a sorpresa messa in campo oggi dal governatore che, con un proprio decreto, ha di fatto commissariato il Commissario ad acta per la Sanità. Agendo come autorità di Protezione civile, il governatore ha imposto ad Angelo Giusti che ogni suop provvedimento adottato in materia di emergenza Covid dovrà necessariamente essere sottoposto al vaglio della Presidenza della Regione. Dal momento della ricezione degli atti provenineti dal Commissario alla Sanità, il governatore, qualora ne ravvisi la necessità, avrà quarantotto ore di tempo per modificare il provvedimento.

Esempio pratico, collegato alle polemiche roventi che ormai proseguono da mesi. Qualora Giustini, come più volte paventato, prendesse l’iniziativa di realizzare il centro covide regionale presso l’ex ospedale Vietri di Larino, non poptrà farlo senza aver prima sottoposto le proprie determinazioni al vaglio del Presidente della Regione che potrebbe bloccarlo. Il commissariamento, infatti, è in campo da ben tredici anni ma al solo scopo del rientro dal deficit sanitario, una greppia che è impensabile possa condizionare ogni autonomia regionale in materia, da quella del Consiglio a quella della Presidenza della Regione. La mossa del cavallo con la quale Toma ha aperto il varco, è quella di trovare una via d’uscita esercitando i propri poteri come autorità di Protezione civile. Il suo decreto, inoltre, prevede che ogni osservazione effettuata dalla Presidenza della Regione debba essere sempre riportata negli atti finali assunti dal Commissario Giustini.

Insomma, più passa il tempo e più la partita a scacchi si avvia alla conclusione. Giustini che l’altro giorno ha effettuato un’ispezione al Cardarelli, lasciando perplesso più di qualcuno, dovendone sapere semmai lui quello più informato degli altri, non ha ancora spiegato ai molisani il giallo delle proprie dimissioni, atto del quale al Ministero della Salute non esiste alcuna traccia.

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