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venerdì, Aprile 26, 2024

Gestione del contagio da Covid-19, il disappunto del gruppo di minoranza “Futuro Trivento”

AttualitàGestione del contagio da Covid-19, il disappunto del gruppo di minoranza “Futuro Trivento"

Gestione del contagio da Covid-19, il disappunto del gruppo di minoranza “Futuro Trivento”. ”Continua la gestione ballerina del contagio da COVID-19 a Trivento da parte del sindaco – scrive il capogruppo Luigi Pavone – In questi giorni le notizie che ci arrivano, sempre per le vie brevi e per sentito dire (purtroppo pur essendo in consiglio comunale, non siamo in alcun modo messi al corrente della situazione), disegnano uno scenario molto preoccupante per quanto riguarda l’andamento del contagio a Trivento, tant’è che è notizia di lunedì che diverse ambulanze e Usca (Unità Speciali di Continuità Assistenziale) si sono dovute recare in una contrada di Trivento, che risulta pesantemente colpita dal contagio. Abbiamo assistito in questi mesi, ed il nostro gruppo lo ha più volte sottolineato e fatto emergere anche sui mezzi di comunicazione, ad una gestione ambigua della pandemia da parte del sindaco. In un primo momento, addirittura la popolazione non veniva neanche aggiornata con puntualità sull’andamento dei contagi, poi, dopo nostro sollecito, il sindaco ha iniziato ad emettere bollettini giornalieri che, per quanto utili, sicuramente, agli occhi di un lettore attento, non lasciavano tranquillità. Poi, nei comunicati degli ultimi giorni, ciò che balza agli occhi è l’ambiguità comunicativa del sindaco che da un lato vuole apparire come colui che controlla e che ha la situazione sotto controllo e dall’altro come colui che non vuole gravare sulla socialità dei cittadini. Ma, come si suol dire, non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca. Un sindaco è pagato (ed il nostro percepisce anche l’indennità per intero) per decidere e fare il bene dei cittadini. Ed in una situazione come questa deve decidere ed anche tempestivamente, non può ridursi a “invitare” i cittadini a “evitare” comportamenti non consoni ad una situazione come questa, il sindaco è la prima autorità sanitaria locale (anzi più volte ci ha tenuto a ribadire che, oltre ad essere medico, è specialista in igiene e prevenzione) e per questo motivo deve decidere, non “prendere atto” come fa con le ordinanze regionali o con le decisioni relative alla scuola o “invitare” i cittadini a tenere comportamenti responsabili. Abbiamo chiesto poco più di un mese fa un consiglio monotematico sulla gestione del contagio dove ci ha portato una relazione, che non era una relazione sull’attività svolta per la gestione della pandemia, ma una sterile letterina di Natale condita da una notevole dose di ringraziamenti. Alla fine del consiglio, ci siamo lasciati con la promessa che, nell’ottica di tenere aggiornato il consiglio comunale sul contagio e anche di concertare iniziative comuni con l’opposizione, avrebbe convocato la conferenza dei capigruppo, cosa che, ad oggi, ancora non ha fatto. Al consiglio portammo ad esempio molti sindaci che con ordinanze, e non con inviti o consigli, disponevano chiusure e divieti, ma non solo il sindaco non ha preso esempio, alla fine del consiglio ha presenziato ad una cerimonia di consegna delle targhe, da lui stesso promossa, con tanto di emittente televisiva al seguito. Per non parlare della famigerata inaugurazione di un tratto di strada di pochi metri (tra l’altro frutto di un progetto della passata amministrazione) in cui invitava tutta la cittadinanza a presenziare. Abbiamo proposto più volte l’esecuzione di screening di massa della popolazione, quanto mai utili a tracciare il contagio, ma non siamo stati mai ascoltati, quando ormai è diventata quasi una prassi, visto che molti comuni lo hanno già fatto. Addirittura, a chi glieli ha proposti, ha detto che eravamo noi quelli contrari, ragion per cui non li faceva. Qui c’è in gioco la salute dei cittadini ed è finito il tempo di scherzare e di prendere in giro le persone, altrimenti poi le conseguenze, soprattutto per i nostri cittadini, ma anche per chi è deputato a decidere e a vigilare, potrebbero essere pesanti. È giunto il momento di prendere decisioni concrete e assumersi le proprie responsabilità, come fanno i sindaci degni di questo nome, e non fare il sindaco solo sulla carta e quando si deve indossare la fascia o andare in televisione. Qui ci vogliono le ordinanze, non i consigli – chiude il consigliere Luigi Pavone – i consigli lasciamoli a chi si può permettere di dare solo consigli”.

 

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