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venerdì, Aprile 26, 2024

Il consumo di cibi prodotti con tecniche industriali presenta un aumento del rischio di morte per cause cardiovascolari: è quanto dimostra lo studio del Dipartimento di Epidemiologia e Prevenzione dell’Istituto di ricerca Neuromed di Pozzilli e pubblicato sulla rivista scientifica American Journal of Clinical Nutrition. Lo studio è stato condotto su 22mila cittadini partecipanti al Progetto Moli-sani attraverso i campioni biologici raccolti nel Neuromed Biobanking Center e ha analizzato le loro abitudini alimentari seguendo per anni le loro condizioni di salute

In pratica ora esiste un’evidenza scientifica che la lavorazione industriale dei cosiddetti cibi ultraprocessati costituirebbe un rischio per la salute. In particolare lo zucchero è responsabile del 40% dell’aumento di rischio. È consigliabile quindi orientarsi verso cibi freschi o minimamente lavorati.

Gli scaffali dei supermercati sono invece sempre più invasi da cibi prodotti con tecniche industriali. Ma lo studio dell’Istituto di ricerca Neuromed di Pozzilli (IS) conferma ora il sospetto che questi cibi siano dannosi per la salute.

«Per analizzare il tipo di cibi – spiega Marialaura Bonaccio, ricercatrice del Dipartimento di Epidemiologia e Prevenzione e primo autore dello studio – abbiamo usato la classificazione internazionale NOVA, che caratterizza gli alimenti in base a quanto siano stati trattati industrialmente. E proprio in chi ha un elevato consumo di questi cibi è emerso l’aumento di rischio per patologie cardiovascolari e cerebrovascolari».

«Gli sforzi per orientare la popolazione a una alimentazione più sana – commenta Licia Iacoviello, Direttore del Dipartimento di Epidemiologia e Prevenzione di Neuromed – non possono più essere rivolti solo al conteggio delle calorie. Spendere qualche minuto in più nel cucinare un pranzo anziché infilare un contenitore nel microonde, o magari preparare un panino ai propri figli anziché mettere una merendina preconfezionata nello zaino, sono tutte azioni che ci premieranno negli anni».

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