I numeri sono impietosi con la sanità molisana, i numeri del vaccino, ma anche i numeri impressionanti del debito che schiaccia qualunque speranza di miglioramento dell’assistenza ai malati, tanto da spingere il commissario, Giustini, prima al tavolo tecnico nazionale e poi al tavolo sindacale regionale ad annunciare le sue dimissioni. Per il generale sono ufficiali, non si torna indietro, perchè le richieste del tavolo tecnico sono inaccettabili. I dirigenti ministeriali, di fronte all’enorme deficit sanitario della Regione gli avrebbero chiesto di disdire le convenzioni con i privati. Ma Giustini non vuole farlo, da qui la decisione di dimettersi, da lui confermata a Telemolise. E dopo Giustini, c’è un’altrapolemica che ha agitato la fine dell’anno, quella relativa allo stoccaggio dei vaccini e e alla loro successiva distribuzione. Com’è noto, i vaccini sono custoditi in frigoriferi particolari, al Cardarelli di Campobasso e al San Timoteo di Rermoli, capaci di arrivare a temperature inferiori a 80 gradi sotto lo zero. Frigoriferi molto costosi, acquistati dall’Asrem, nonostante che l’istituto Neuromed, con una sua comunicazione ufficiale, avesse offerto gratuitamente la custodia nei frigoriferi del proprio centro di ricerca. Apparecchiature molto sofisticate capaci di garantire temperature ancora e molto più basse di 80 gradi sotto lo zero. L’Asrem non ne ha tenuto conto, ha preferito fare da sola, comprando frigoriferi per Campobasso e Termoli, ma non per Isernia. Si è risposto dicendo che si tratta solo di una polemica strumentale, ma non è così, perchè il fatto che resta e che non si può cancellare è che la provincia di Isernia è stata completamente tagliata fuori e ora bisognerà mettere in campo le capacità logistiche necessarie a portare i vacini a Isernia, Venafro e Agnone, mantenendoli a temperature adatte a non intaccarne le capacità e poi a somministrarli. Quindi tutto da verificare.