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venerdì, Aprile 19, 2024

Esploriamo i borghi del Molise: Isernia

CulturaEsploriamo i borghi del Molise: Isernia

di LIA MONTEREALE

Il nostro viaggio di oggi ci porta a Isernia. Le origini di Isernia sono antichissime e ci riportano indietro all’epoca del Paleolitico, per poi svilupparsi ed evolversi nel corso dei secoli successivi. Isernia è conosciuta per l’arte del merletto a tombolo. La parola “tombolo” deriva dal latino “tumulus”, per il cuscino su cui poggiano i fuselli e si intrecciano e annodano i fili di cotone. Era il XIV secolo quando l’arte del merletto a tombolo, proveniente dal Regno di Napoli, si diffuse grazie alle suore spagnole che alloggiavano nei monasteri di Santa Maria delle Monache ad Isernia e di Santa Chiara a Venafro, luoghi che accoglievano giovani educande appartenenti alla nobiltà napoletana che qui studiavano arti come la pittura e la musica, e che successivamente divennero musei archeologici.
Nel 1492 Giovanna III di Aragona, regina di Napoli e moglie di Ferdinando II di Napoli soggiornò a Isernia presso il convento di Santa Maria delle Monache. Si narra che avesse manifestato interesse ad apprendere le tecniche di lavorazione del tombolo e che amasse abbellire i suoi abiti con i merletti di Isernia. Tra i monumenti e i luoghi di interesse abbiamo la Fontana Fraterna (simbolo della città), la Cattedrale, il Museo Archeologico di Santa Maria delle Monache, il Museo del Paleolitico e la collezione di gioielli e costumi molisani di Antonio Scasserra.
Tra le feste e le tradizioni che caratterizzano la città ricordiamo i riti liturgici e le usanze legati alla Settimana Santa. Infine, non possiamo ripartire senza aver assaporato le tipicità culinarie che Isernia offre, tra cui un buon piatto di sagne e fagioli e la cipollata.
La cipolla di Isernia, chiamata anche cipolla di San Pietro, rientra tra i prodotti tipici isernini. La leggenda narra che la cipolla sia legata alla madre di San Pietro. Questa, donna molto avara, mentre lavava le cipolle al ruscello, ne lasciò cadere una che fu colta da una signora anziana e affamata. Secondo la leggenda questo fu l’unico atto di solidarietà e benevolenza della sua vita.
Visitare Isernia e i suoi musei, passeggiare per le stradine della città, assaggiare i piatti tipici della tradizione e lasciarsi avvolgere dalle leggende e dalla storia è un’esperienza che ci consente di rivivere quel turismo lento e autentico che i borghi del Molise riescono perfettamente a regalare ai loro visitatori.
Per informazioni: Comune di Isernia

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