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venerdì, Aprile 26, 2024

Il passato simbolico nel gioco della sabbia

EditorialiIl passato simbolico nel gioco della sabbia

di Manuela Petescia*

Angelo Malinconico

Si ritiene che le avventure di Alice nel paese delle meraviglie, il film di Walt Disney tratto dal capolavoro letterario di Lewis Carroll rappresenti  lo scontro permanente tra l’infanzia e l’età adulta, tra le griglie conoscitive del bambino, che impara a interpretare il mondo attraverso la mediazione dei genitori, e quelle nuove, frutto della sintesi interiore, dolorosa, tra tutto ciò in cui si era creduto e tutto ciò in cui la vita reale ci ha costretto a credere: la costruzione dell’identità, in altre parole, è progressiva e conflittuale.
Ma se la delusione, il crollo delle fantasie e di molti sogni è comune al genere umano, per alcuni di noi nello spazio inconscio tra gli strumenti interpretativi del passato e le consapevolezze successive – in quel permanente scontro di identità – si nascondono, irrisolte, molte insidie, traumi che vanno portati in superficie ma che la parola, da sola, non riesce a raccontare.

Nicola Malorni

Il Gioco della Sabbia, introdotto per la prima volta in Molise proprio da Angelo Malinconico, psichiatra, analista e direttore del centro di salute mentale di Termoli, dimostra come il contatto con la materia e gli oggetti stimoli il ritorno a un gesto antico nella storia individuale, restituendo alle persone in analisi le diverse tappe dell’esperienza emotiva, lì dove si nascondono tanto i germogli della nostra creatività quanto i germi del nostro disagio.

Così, mentre il racconto verbale avvicina i protagonisti di una seduta analitica alla storia individuale del paziente, il gesto che anima il gioco della sabbia può attivare la rivelazione inedita – per simboli, immagini e piccole scenografie – di quel vissuto anteriore che la parola non riesce a esprimere.

Il libro «Il Gioco della Sabbia. La ricerca infinibile», scritto da Angelo Malinconico insieme a Nicola Malorni, anche lui analista junghiano, per la casa editrice Astrolabio, la più importante del settore a livello nazionale, consegna a tutti, anche ai meno esperti gli strumenti di revisione delle esperienze del passato di cui può disporre l’odierna psicanalisi, le potenzialità espressive e terapeutiche all’interno della cornice junghiana. E colpisce proprio quell’aggettivo inconsueto, «infinibile», che in realtà esprime la passione che anima la ricerca dei due autori, Angelo Malinconico e Nicola Malorni: costante, illimitata, inappagabile, inesauribile.

* direttore di TeleMolise e Il Giornale del Molise

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