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giovedì, Luglio 10, 2025

Roccamandolfi, sindaco Lombardi: appello a Conte e Mattarella

EvidenzaRoccamandolfi, sindaco Lombardi: appello a Conte e Mattarella

Rabbia e frustrazione per i cittadini di Roccamandolfi e per il Sindaco Giacomo Lombardi, per via dell’Ufficio postale, dopo mesi e mesi, ancora aperto a singhiozzo. E così stanco di aspettare, il primo cittadino ha deciso di chiedere l’intervento delle più alte cariche dello stato e ha scritto al premier Giuseppe Conte e al presidente della repubblica Sergio Mattarella.

L’obiettivo di Lombardi è naturalmente quello di ripristinare un servizio essenziale per i cittadini.

“Con l’insorgere dell’emergenza sanitaria e delle scelte di razionalizzazione dettate dalla società Poste spa, la popolazione ha vissuto un coacervo di emozioni che andavano dall’iniziale consapevolezza dell’eccezionalità del momento, alla seppur effimera speranza della natura provvisoria del provvedimento adottato, sino alla rassegnata accettazione di una decisione scellerata e non partecipata, giunta dall’alto come una spada di Damocle e di fronte alla quale il sottoscritto non può e non deve tacere”.

“Poste spa, seppur più volte interpellata e pressata, non ha fatto altro che ribadire il carattere contingente e temporaneo dell’apertura a giorni alterni dell’Ufficio postale di Roccamandolfi, dapprima giustificandola con l’emergenza sanitaria in corso e di seguito vincolandola a non meglio chiarite scelte di razionalizzazione aziendale.

Da Sindaco di un piccolo comune montano, devo con amarezza constatare come spesso la cittadinanza venga travolta da scelte calate dall’alto che favoriscono il più delle volte gli interessi suscettibili di monetizzazione rispetto a quelli che fanno il bene comune.

L’azienda Poste spa aveva paventato sino a poco tempo orsono una sorta di empatia con la disagevole condizione di isolamento in cui spesso sono costretti i piccoli comuni, addirittura arrivando ad organizzare una sorta di convention a Roma con l’ANCI, cui noi Sindaci siamo stati chiamati a partecipare e nella quale si volevano quasi erigere a sacrali principi quali la leale collaborazione e il reciproco scambio di informazioni tra comuni e azienda.

Alla luce invece di queste scelte unilaterali e insindacabili di chiusura a singhiozzo degli uffici postali, ritengo che Poste spa dovrebbe fare meno spot e proclami del politically correct e sondare invece dal vivo il polso e gli umori del territorio.

Una tale discrasia, che nel caso di specie interessa le Poste, ma che nella realtà dei fatti potrebbe essere plasmata su molteplici aspetti di vita quotidiana , è in modo ineluttabile foriera di condizioni di disuguaglianza e disparità che attanagliano la nostra società e che rendono quasi una chimera l’art. 3 della Cost., motivo per cui solo le più alte cariche istituzionali cui questa missiva è indirizzata , possono intervenire al fine di rimuovere quegli ostacoli di carattere sociale, economico e culturale che si frappongono all’attuazione del principio di uguaglianza sostanziale e formale”.

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