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venerdì, Aprile 19, 2024

Emergenza Covid, uno scontro istituzionale che non fa bene al Molise

AperturaEmergenza Covid, uno scontro istituzionale che non fa bene al Molise

Emergenza Covid, scontro istituzionale e braccio di ferro in atto tra Regione e Gestione Commissariale. Le ultime 24 ore hanno dimostrato quanto sia difficile rispondere ad una situazione di allarme sanitario quando non c’è unità di intenti tra quelli che, invece, dovrebbero remare tutti nella stesa direzione.

Ma guardiamo i fatti. Con una sua ordinanza il presidente Toma chiede ufficialmente al commissario ad acta Giustini di «Porre in essere entro due giorni ogni atto di propria competenza per la contrattualizzazione delle prestazioni ospedaliere per pazienti Covid. Il medesimo Commissario entro cinque giorni deve porre in essere ogni atto necessario ed opportuno per l’accreditamento e la contrattualizzazione di ulteriori prestazioni ospedaliere per pazienti Covid, presso le strutture private operanti sul territorio regionale, fino a concorrenza del fabbisogno previsto dal piano approvato e di garantirne l’operatività fino alla completa attuazione».

In sostanza cosa chiede Toma a Giustini. Dice: c’è una situazione di emergenza, c’è bisogno di nuovi posti letto e di nuovi operatori, non possiamo più tergiversare, siccome sei tu a capo della sanità molisana, sei tu che devi autorizzare i nuovi contratti per le prestazioni aggiuntive e sei tu devi autorizzare le convenzoni con i privati per ulteriori posti letto aggiuntivi sia al Gemelli, che al Neuromed. E qui c’è da sottolineare che già il Neuromed, durante la prima ondata, ha dato dimostrazione di poter gestire nella migliore maniera possibile l’emergenza Covid, curando e guarendo i ricoverati contagiati nella sua struttura di Pozzilli.

Immediatamente dopo la diffusione della decisione presa da Toma, è arrivata la risposta di Giustini che non replica direttamente all’ultimatum del presidente ma cambia inaspettatamente il tavolo da gioco e si rivolge al ministero della salute e al comando generale del Nas dei carabinieri per poter procedere ad un accurato controllo e monitoraggio delle strutture sanitarie pubbliche. Giustini vuole sapere se presso i vari Presidi ospedalieri e strutture sanitarie territoriali, vengano garantiti i servizi sanitari essenziali, sia a tutela di pazienti affetti da Covid che pazienti non Covid, individuando se possibile i percorsi dedicati ed i protocolli adottati ed applicati nella gestione sanitaria pubblica”.

Qui resta senza appesa una domanda: perchè Giustini chiede ad altri di controllare quello che dovrebbe controllare lui ogni giorno? Non glielo fanno fare e chi glielo impedirebbe? Belle domanda e un bel mistero, a cui forse il generale risponderà domenica sera, quando sarà della trasmissione Non è l’arena di Massimo Giletti.

Dall’Asrem intanto trapela la massima tranquillità in quanto i controlli delle attività e dei percorsi Covid sono monitarati continuamente dalle autorità competenti, quindi anche dai Nas, e finora non si è avuta notizia di alcun rilievo.

Alla fine non si può nascondere una semplice domanda: ma invece di litigare per decidere chi deve comandare nelal delicata situazione della sanità molisana, non sarebbe il caso che si remi tutti nella stessa direzione?

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