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A Provvidenti si ricorda il 50esimo anniversario della morte del vescovo Corrado De Vito

CulturaA Provvidenti si ricorda il 50esimo anniversario della morte del vescovo Corrado De Vito

PROVVIDENTI. Ricorre oggi, 16 novembre 2020, il cinquantesimo anniversario della morte di Mons. Corrado De Vito, frate Cappuccino, originario di Provvidenti e vescovo in India dove ha svolto con amore, impegno e sensibilità pastorale verso il prossimo il suo ministero.

Per ricordarlo il vescovo della diocesi di Termoli-Larino, mons. Gianfranco De Luca, presiederà una santa messa nel pomeriggio, alle 17, nel santuario della Madonna della Libera a Provvidenti. Tutta la comunità diocesana si unisce in comunione di preghiera.

“Tutto ciò che abbiamo è dono di Dio e tutto ciò che possiamo fare è essergli grati” (Mons. De Vito)
La celebrazione eucaristica sarà trasmessa in diretta su Misericordia Televisione (canale 604) e Telemolise Due (canale 12) e sulla pagina Facebook della diocesi di Termoli-Larino.

Di seguito una breve biografia di mons. De Vito a cura di mons. Gabriele Tamilia, già parroco di Provvidenti:

Mons. Corrado De Vito (Alberto, il nome di battesimo) è nato a Provvidenti (Campobasso) il 2 marzo 1904 e morto di infarto a Bologna il 16 novembre 1970, trovandosi in visita nella Casa di formazione delle “Ancelle dei poveri”, Congregazione religiosa laicale, da lui fondata.
All’età di nove anni frequenta il seminario per la preparazione al noviziato e al sacerdozio nella provincia monastica dei Cappuccini di Bologna e qui viene ordinato.
Frequenta la Pontificia Università Gregoriana, conseguendo la laurea in teologia Morale. Chiesto ed ottenuto dai Superiori il permesso di recarsi missionario in India, lì si reca e si stabilisce con visite periodiche in Italia.
Papa Pio XII Io nomina Vescovo di Luckow, nello Stato dell’Uttar Pradesh, nel nord dell’India al confine col Nepal, e diventa il primo Vescovo di quella diocesi. Apprende la lingua inglese, parlata in India, e la lingua locale, per meglio comunicare il Vangelo e per stabilire ottimi contatti con la popolazione povera di quello Stato.

Realizza innumerevoli opere: 38 scuole di ogni ordine e grado, 4 orfanotrofi, 30 dispensari, 3 ospedali, un seminario, e pone la prima pietra della monumentale cattedrale, pochissimi giorni prima della sua morte. Uomo di cultura, scrive in inglese e in indi opere di vario genere, alcune tradotte anche in italiano. Fonda la Congregazione laicale “Ancelle dei poveri”, riconosciuta dalla Santa Sede. Notizie di un parente di Mons. De Vita, affermano che è stato amico del Primo ministro indiano Fanali Nehru. e ottiene da lui autorizzazioni a costruire e ad accogliere missionari provenienti dalla provincia monastica dell’Emilia-Romagna. Diventa anche suo consigliere, come lo sarà di sua figlia Indira Gandhi, pure lei Primo ministro indiano, poi assassinata. La stessa fonte afferma che Indira Gandhi ha frequentato da bambina una delle scuole fondate da Mons. De Vito. Quando veniva in Italia, per l’incontro con le sue Suore, immancabilmente si recava a

Provvidenti per vedere la sua casa e far visita alla Madonna della Libera di cui era assai devoto. Don Gabriele Tamilia, all’epoca parroco di Provvidenti, lo ha accolto per due volte concelebrando la Messa con lui e ospitandolo a casa sua a Ripabottoni. Di Mons. De Vito, morto in concetto di santità, don Gabriele conserva un suo breve, ma prezioso scritto di ringraziamento.

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