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giovedì, Marzo 28, 2024

«Tanto muoiono solo i vecchi», il ritornello cinico dei nostri tempi.

Editoriali«Tanto muoiono solo i vecchi», il ritornello cinico dei nostri tempi.

di MANUELA PETESCIA*
Hanno attraversato la seconda guerra mondiale i nostri anziani, fanciulli del secolo scorso.
Hanno conosciuto la fame, la miseria, le ingiustizie, le carestie.
Troppo presto.
Hanno imparato il suono delle sirene, hanno visto bombardare le loro città, hanno atteso un padre o un fratello invano, hanno visitato i cimiteri e deposto mazzi di fiori sulle tombe.
Troppo presto.
Poi si sono rialzati.
Hanno studiato e lavorato, a dispetto di quell’infanzia flagellata di lutti e immagini dell’orrore, a dispetto di quell’infanzia monca, rubata: per molto meno i nostri giovani trascorrerebbero gran parte della vita tra un malessere e l’altro, tra uno psicologo e l’altro.
Si sono rialzati, invece, quei fanciulli della guerra, e hanno messo su famiglia, coppie – quelle degli anni 50 e 60 del secolo scorso – considerate dalla statistica le più longeve della storia matrimoniale, unite in un abbraccio granitico, l’abbraccio di chi ha sofferto troppo e ha costruito un nido di cemento armato.
E in quel nido di cemento armato, i nostri anziani che furono i bambini della guerra hanno trasmesso valori inossidabili, consentendo ai figli e ai figli dei loro figli, il benessere sociale, il benessere economico, il benessere interiore: con le pensioni, molti di loro, ancora mantengono intere famiglie.
Eppure, nonostante questo, la risposta culturale di un’ampia parte della nostra epoca è violenta, disumana, atroce: «Tanto con il Covid muoiono gli anziani».
«Tanto muoiono gli anziani», come a voler dire non fa niente, perché mai indossare la mascherina, perché mai rinunciare alle feste, alle vacanze e alle discoteche: non siamo noi quelli che il virus spazza via.
È il cinismo di generazioni che non hanno conosciuto la rinuncia e non intendono conoscerla nemmeno di fronte alla morte dei loro nonni.
La gratitudine, l’amore, la riconoscenza non sono valori di tutti, in questo tempo piccolo e futile, il raccolto dei frutti seminati dai fanciulli della guerra in parte si è perso, così il destino ha  rubato loro l’infanzia, e i propri cari la vecchiaia.
*direttore Telemolise

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