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sabato, Maggio 18, 2024

Sanità, presidio dei sindacati davanti alla prefettura: aspettiamo risposte da Regione e Asrem

AperturaSanità, presidio dei sindacati davanti alla prefettura: aspettiamo risposte da Regione e Asrem

Hanno organizzato un presidio davanti alla prefettura di Campobasso i sindacati di categoria del settore sanità di Cgil, Cisl, Uil, Fials per denunciare l’assenza di risposte da parte della Regione e dei vertici Asrem alle tante istanze presentate in questi mesi. “I dati degli ultimi giorni evidenziano una crescita esponenziale dei contagi da covid-19 con il conseguente aumento di pressione sul lavoro degli operatori sanitari, che a breve saranno inondati dall’ulteriore sovraccarico dovuto alla stagione influenzale. Evenienza che rischia di far collassare le strutture ospedaliere, al punto di non poter più garantire la continuità assistenziale a discapito di altre patologie, anche molto gravi, che chiaramente non si fermano perché siamo in emergenza Covid- hanno ricordato i sindacati – A questo si aggiunge la conclamata carenza strutturale della medicina territoriale, ridotta ai minimi termini e quella atavica di medici, infermieri, tecnici e operatori sanitari, che si sta manifestando maggiormente a causa dei numerosi contagi. Chiediamo un cambio di strategia vero e tangibile. Basta con gli show televisivi e le promesse – hanno proseguito – In otto mesi di pandemia non si è proceduto a un’adeguata riorganizzazione del sistema sanitario nel suo complesso con gravi conseguenze per la tenuta del sistema, in queste ore sempre più evidente. “Curare i malati a casa” è stata l’imperativo del Governatore Toma, con la promessa di non vedere mai più la gente sovraffollare i pronto soccorso, sono state istituite a mala pena le unità speciali USCA, ma il sistema sanitario ancora troppo disomogeneo e senza un vero potenziamento della rete territoriale e ospedaliera è vicino al collasso: troppi infetti al pronto soccorso, troppi ricoverati nei reparti di malattie infettive, non solo al Cardarelli, ma anche, inopportunamente, in altre strutture ospedaliere non Covid. A nostro parere, lo ribadiamo, urge un centro Covid dedicato e riusciremo a reggere a questa seconda ondata solo si potenzierà velocemente e se funzionerà la medicina territoriale e saremo in grado di tenere e curare a casa le persone ma ciò non deve significare lasciarle nel dimenticatoio.
E allora, servono investimenti subito per: prevenzione, assunzioni straordinarie di personale, strumentazioni, implementazione delle strutture territoriali, assistenza domiciliare e di strutture di prossimità, centri d’assistenza di positivi asintomatici, strutturazione adeguata della rete ospedaliera, attraverso il potenziamento della terapia intensiva e sub intensiva, nonché per il trasporto di malati Covid e non Covid”, hanno concluso le parti sociali.

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