Un progetto di medicina sul territorio per tutelare la salute dei molisani e che ora in emergenza Covid si fa ancora più urgente. Per mesi la Diocesi di Termoli-Larino, il periodico La Fonte, le chiese battiste di Campobasso e Ripabottoni con l’aiuto di esperti e in collaborazione con le associazioni, hanno portato avanti un confronto per sottoporre alle Istituzioni un percorso che parte dai reali bisogni del territorio e che ora viene proposto ai sindaci e non solo perché spingano per la sua attuazione. Il progetto è nato dalla consapevolezza di un progressivo svuotamento della medicina territoriale che invece va potenziata per rimettere in equilibrio il sistema. La proposta parte dalla digitalizzazione del sistema sanitario regionale e contempla la divisione del territorio in tre “Distretti della Salute” che devono programmare, controllare e coordinare le attività sanitarie interpretando i bisogni sociali, con l’importante contributo dei sindaci, che sarà garanzia di buon funzionamento del Distretto, nel quale andrà potenziato l’organico dei medici di base e rivisto il loro ruolo, ogni paziente deve essere preso in carico dal suo medico evitando la frammentazione dell’assistenza. Nel progetto è prevista una Casa della Slaute ogni 15/20mila abitanti per assistenza specialistica, diagnostica e servizi di telemedicina, che deve diventare cuore pulsante della medicina territoriale e delle attività di prevenzione. Luogo di informazione ed educazione alla salute. Il dipartimento di prevenzione e di salute mentale, poi, istituiti per legge devono essere potenziati con servizi di sostegno alle famiglie. Gli Ospedali di Comunità, le Rsa, i centri di riabilitazione pure sono anello fondamentale fra gli ospedali e la medicina del territorio, così come le farmacie di comunità che possono effettuare analisi di prima istanza. La rete degli ospedali pubblici va riorganizzata, riqualificata e integrata con il nuovo servizio di sanitario che nella medicina territoriale il vero fulcro. Il Vietri di Larino da riconvertire in centro di eccellenza di Riabilitazione, il Gemelli Molise, Il Neuromed e le altre strutture convenzionate vanno ripensate nell’ottica di una nuova organizzazione della sanità regionale, con l’eliminazione di inutili doppioni. Lo scopo del progetto è quello di riaffermare con decisione il diritto alla salute di tutti i molisani: “Noi speriamo e auspichiamo che gli amministratori regionali siano aperti alle proposte suggerite e al confronto serio e costruttivo, e che si possa lavorare insieme per il bene comune – il commento della Diocesi – Questo accadrà soltanto se ci sosterremo a vicenda, con la consapevolezza di portare avanti una battaglia che non ha colori o bandiere, ma appartiene a tutti i cittadini”.