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giovedì, Aprile 25, 2024

Il corpo di Sara restituito alla famiglia: indagato per omicidio stradale il 18enne alla guida

CronacaIl corpo di Sara restituito alla famiglia: indagato per omicidio stradale il 18enne alla guida

Non ci sarà l’autopsia sul corpo di Sara Favia, la ragazza di 17 anni di Termoli che sabato sera è rimasta vittima di un incidente sulla statale 16, in territorio di San Salvo. Lo ha deciso la Procura di Vasto che insieme ai carabinieri si sta occupando delle indagini sul drammatico schianto che ha spezzato la vita e i sogni di una 17enne. L’amico alla guida, un ragazzo di 18 anni, fresco di patente è ora indagato per omicidio stradale. E’ risultato negativo ai test sull’assunzione di alcol e droga che per prassi si fanno in questi casi. I militari stanno ancora definendo i dettagli della dinamica, ma sotto accusa ci sarebbe la velocità. La panda è finita dritta sopra la rotatoria della statale, poi contro una ringhiera e il pilastro di cemento del cavalcavia. Sara era seduta sul lato posteriore destro proprio dove c’è stato il primo violentissimo impatto. I soccorritori hanno provato a rianimarla, ma non c’è stato nulla da fare. Un’altra ragazza è ancora ricoverata al San Pio di Vasto con lesioni importanti, ma non è in pericolo di vita. Gli altri due occupanti, tra cui il ragazzo alla guida, hanno riportato ferite non gravi e hanno rifiutato il ricovero. Tutti amici, tutti studenti che insieme ad altri compagni che viaggiavano su un altra auto, volevano solo passare una serata spensierata e che invece si è trasformata in un incubo. Da sabato sera la comunità termolese è stretta in una morsa di strazio e dolore: questa mattina lacrime e commozione all’Istituto Nautico che Sara frequentava perché voleva diventare capitano di una nave, ma anche alla scuola media Brigida dove grazie alla passione per il canto era entrata a far parte del coro ‘Punto di Valore’. Sui social è forte la commozione per una tragedia a cui non si riesce a dare un senso e che ha colpito un’intera comunità, toccata nell’affetto, nel senso di impotenza e di dolore, come ha scritto su Facebook proprio un’insegnante di Sara: “Una vita che si spegne troppo presto toglie un po’ di futuro e di fiducia a tutti noi, io voglio ricordati sempre così come in questa foto, perché così ti ho conosciuta tra i banchi di scuola, i tuoi sorrisi e i tuoi occhi meravigliosi riuscivano sempre a illuminare tutta la classe e portavano gioia a ognuno di noi”.

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