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sabato, Aprile 20, 2024

Riqualificazione urbana, il Comune di Trivento abbatterà l’ex ospedaletto dell’Inam. Le perplessità di Tullio Farina

AttualitàRiqualificazione urbana, il Comune di Trivento abbatterà l’ex ospedaletto dell’Inam. Le perplessità di Tullio Farina

Riqualificazione urbana, il Comune di Trivento abbatterà l’ex ospedaletto dell’Inam. Le perplessità di Tullio Farina. “L’immobile comunale, chiamato da tutti ex ospedaletto, costruito dall’INAM nel 1956 – scrive Tullio Farina – dove i bambini venivano portati per le vaccinazioni e che per moltissimi anni, è stato anche sede dell’ufficio del lavoro e successivamente sede della Polizia municipale. Nel 2002, a seguito del sisma del 31 ottobre, fu dichiarato inagibile e mai inserito nella successiva fase di ricostruzione. Non apro il discorso sulle ristrutturazioni post sisma per carità di patria. Nonostante fosse inagibile è stato comunque utilizzato come magazzino dagli operai comunali. Fra poco verrà abbattuto perché gli amministratori hanno pensato di abbatterlo per la costruzione di un tratto di strada perpendicolare a quello che conduce in contrada Verzaro. Non so se tate soluzione sarà migliorativa rispetto a quella odierna, ma qualche dubbio lo nutro. Personalmente, come già detto in altre occasioni, più che abbatterlo avrei ristrutturato l’immobile per riportarci la sede della Polizia municipale, considerato che la costruzione della Caserma dei Carabinieri alla periferia di Trivento, quasi in aperta campagna, ha privato il paese di ogni presidio di vigilanza. Oggi Trivento in fatto di sicurezza stradale e vigilanza è il regno di nessuno; ognuno fa quello che vuole senza essere disturbato minimamente. La presenza di una sede di polizia urbana sul corso principale del paese avrebbe rappresentato certamente un ottimo deterrente contro la velocità e il rumore di macchine, moto, nonché motorini. Naturalmente le perplessità non riguardano il progetto o gli elaborati tecnici, in quanto i tecnici scelti altro non hanno fatto che seguire le indicazioni ricevute; se avessero ricevute le indicazioni per la ristrutturazione dell’immobile avrebbero eseguito quanto richiesto. Certamente le perplessità riguardano le scelte programmatiche amministrative. Una amministrazione comunale – continua Farina – che spende ben 20.000,00 euro per la sola progettazione della ristrutturazione della scuola, ormai abbandonata da otre 30 anni di contrada Vivara che, attaccata dall’opposizione per la scelta fatta, si difende, affermando che compito di ogni amministrazione è quello di difendere e salvaguardare  il patrimonio immobiliare successivamente impegna e spende 50.000,00 euro per buttare giù un immobile sito al centro del paese e che rappresenta la storia di tutte le istituzioni che dentro ci sono state. Qualcosa non torna. Prima di fare una scelta del genere io avrei convocato tutte le forze politiche ed avrei affisso nei locali pubblici la proposta progettuale per sentire l’opinione dei cittadini. Mi auguro che a lavori finiti il realizzato sia una soluzione idonea perché se così non fosse si sarà commesso un altro errore storico come quello fatto con la caserma dei carabinieri nell’aver privato il paese di una sede adibita agli addetti alla vigilanza. Il sindaco mi esorta sempre a dargli i consigli; io glieli do, ma lui non ascolta mai. Evidentemente – chiude Tullio Farina – i consigli che non si pagano non si apprezzano. A tal proposito gli ricordo che dopo il suo settennio di rovine amministrative (2001-2008) che hanno determinato il dissesto finanziario, da bravo scolaretto, è stato ammesso agli esami di riparazione. Se sbaglia pure questi non ci sarà più nessun appello”.

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