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venerdì, Marzo 29, 2024

Minacce a Enzo Luongo e a Telemolise, centinaia di messaggi di solidarietà: “Atto inaccettabile”

AperturaMinacce a Enzo Luongo e a Telemolise, centinaia di messaggi di solidarietà: "Atto inaccettabile"

Grave episodio di intolleranza a Campobasso nei confronti di Enzo Luongo, giornalista di Telemolise. Nella centralissima via Ferrari alcuni supporter della locale squadra di calcio hanno lanciato fumogeni e intonato cori da stadio creando allarme tra i residenti e tra quanti si trovavano nella zona. Luongo ha ripreso quanto stava accadendo con il proprio cellulare, ma e’ stato avvicinato da una persona che con fare minaccioso gli ha intimato di cancellare il video. Intanto sul posto erano arrivati gli agenti della Questura per rendersi conto di quanto stava accadendo. Il giorno della messa in onda del servizio a Telemolise (ieri ndr), il giornalista è stato subissato da frasi offensive sui social e striscioni collocati presso la sede della Tv e in prossimità della sua abitazione. Sull’accaduto indaga la Digos che ha acquisito diversi filmati e già sentito diverse persone. Solidarietà a vicinanza al giornalista e a Telemolise sono state espresse con centinaia di messaggi da organismi di categoria, colleghi, esponenti politici, moltissimi sindaci con note ufficiali e con messaggi sui social.

Odg Molise: “Atto inaccettabile che non deve restare impunito” – «Certi atteggiamenti non devono trovare terreno fertile, e vanno condannati in maniera decisa. Le minacce al collega Enzo Luongo sono inqualificabili. Ci auguriamo che i responsabili siano identificati perché si tratta di un atto inaccettabile che non deve restare impunito”. E’ quanto affermano in una nota i consiglieri nazionali dell’Ordine dei Giornalisti Cosimo Santimone e Vincenzo Cimino e il presidente dell’Ordine del Molise, Pina Petta. “È necessaria – proseguono – la massima attenzione per garantire la libertà di stampa e il diritto dei cittadini di essere informati. Per questo esprimiamo piena e incondizionata solidarietà al collega Enzo Luogo e alla redazione di Telemolise per i gesti intimidatori compiuti dopo la realizzazione e messa in onda di un servizio di cronaca. Queste persone non riusciranno a far indietreggiare nemmeno di un millimetro tutti i colleghi e le testate impegnati a garantire una corretta e libera informazione. L’ordine sarà sempre al loro fianco perché i social non possono essere considerati una zona franca. Le regole dello stato di diritto vanno rispettate anche in rete. L’emergenza nel settore dell’informazione rappresenta l’emergenza “democrazia”. Per questo nessuna minaccia e nessuna intimidazione, nessuna forma di degrado culturale potranno mettere a tacere giornali e giornalisti. Non resteremo fermi dinanzi alla prepotenza di chi tramite i social media, minacce e frasi scritte tenta di chiudere la bocca o limitare la penna dei giornalisti”.

Assostampa Molise: “Grave episodio” – L’Associazione della stampa del Molise “esprime vicinanza al collega Enzo Luongo, alla sua famiglia e all’emittente Telemolise, per le scritte minacciose comparse questa mattina a Campobasso nei pressi della redazione centrale della televisione, dell’abitazione del giornalista e in diversi quartieri della citta’”. Cosi’ in una nota il presidente del sindacato dei giornalisti, Giuseppe Di Pietro, che “stigmatizza l’accaduto e sollecita il comune e le autorita’ a rafforzare la vigilanza a tutela dell’ordine pubblico e dell’incolumita’ dei cittadini. Auspichiamo che i responsabili degli accadimenti, soprattutto gli autori delle minacce nei confronti di Luongo e Telemolise – aggiunge – siano identificati al piu’ presto. Nel caso di una eventuale contestazione penale, preannuncio che saremo parte del processo con la costituzione di parte civile”.

Sindaco di Campobasso: “Città non può restare in silenzio” – “Campobasso non puo’ restare in silenzio dinanzi ad un atto del genere. L’Amministrazione comunale tutta rifugge da atteggiamenti che, oltre ad essere lesivi dell’immagine di un singolo professionista, sono lontani anni luce dallo spirito e dall’anima della nostra intera comunita’ cittadina”. Cosi’ il sindaco di Campobasso, Roberto Gravina, esprimendo solidarieta’ al giornalista Enzo Luongo e a Telemolise “non solo delle istituzioni, ma di tutta la citta’ e, come e’ giusto che sia, tocchera’ agli organi preposti indagare in merito a quanto accaduto e accertare le responsabilita’ che emergeranno”.

Facciolla (Pd): “Attacco inaccettabile” Anche il mondo della politica prende posizione in merito all’episodio di minacce subite dal giornalista Enzo Luongo. Solidarieta’ arriva dal segretario regionale del Pd, Vittorino Facciolla. “E’ inaccettabile – scrive – l’attacco che il professionista sta subendo solo per aver fatto il suo dovere di cronista, per aver raccontato tramite un servizio video i fatti che si sono svolti a  Campobasso e che hanno visto la presenza di tifoserie ultras da un lato e forze di Polizia dall’altro. Sono certo – prosegue – che gli inquirenti stanno svolgendo al meglio il loro lavoro e che troveranno i responsabili di un gesto cosi’ vigliacco cosi’ come sono certo che, solo se ognuno di noi cittadini e istituzioni smettera’ di far finta di non vedere e iniziera’ a condannare simili atteggiamenti, allora si’ che potremo sperare in un futuro migliore per i nostri figli”.

Cdr Rai: “Solidarietà al collega” – Il Cdr della Tgr Molise “esprime la propria solidarietà al collega Enzo Luongo, vittima di minacce e attacchi inqualificabili. Il diritto alla critica non può né deve mai tradursi in violenza, anche se verbale”.

Tramontano (Lega): “Indegna e vigliacca intimidazione” – Il Capogruppo della Lega al Comune di Campobasso Alberto Tramontano esprime viva solidarietà nei confronti del giornalista Enzo Luongo, “vittima di una indegna e vigliacca intimidazione. La libertà di stampa  è uno dei principii cardine della Republica italiana e non può essere messo in discussione da pochi  vigliacchi facinorosi. Solidarietà anche all’emittente Telemolise che, insieme alle altre testate giornalistiche locali, rappresenta un baluardo per l’informazione libera nel nostro territorio”.

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