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martedì, Aprile 23, 2024

Scuola, da oggi test sierologici sul personale docente e Ata. L’ Asrem: boom di richieste

AperturaScuola, da oggi test sierologici sul personale docente e Ata. L' Asrem: boom di richieste

Manca meno di un mese alla riapertura delle scuole, seppure tra mille incognite legate all’avanzare del coronavirus, con la curva dei contagi che in Italia continua a salire. In Molise al momento la situazione sembra essere sotto controllo e tutte le procedure per riaprire in sicurezza vanno avanti. Da oggi sono partiti i prelievi per l’effettuazione, su base volontaria, dei test sierologici Covid 19 al personale docente ed Ata.
Secondo le prime informazioni trapelate dall’azienda sanitaria regionale c’è stato un vero e proprio boom di richieste. Oggi, primo giorno utile, è stato infatti raggiunto il numero massimo di prenotazione. Tuttavia sarà possibile continuare a prenotarsi attraverso l’apposito form disponibile sulla pagina web dell’Asrem. In caso di positività al test sierologico, la persona sarà sottoposta, entro le 48 ore, a tampone, segnalato al Dipartimento di prevenzione e posto in isolamento fiduciario fino all’esito del test diagnostico.
I test saranno eseguiti a Campobasso nel distretto sanitario Asrem di via Petrella, a Venafro nella Casa della salute di via Colonia Giulia, a Larino nella Casa della salute di via Lualdi. Intanto il segretario regionale Fismic Molise, Ernesto La Vecchia ha espresso soddisfazione per la decisione dell’Asrem di far eseguire i test in spazi ad hoc, e non negli studi dei medici di famiglia, come era stato ipotizzato in un primo momento. “I prelievi vanno fatti in spazi appositamente allestiti nelle sedi distrettuali presenti sul territorio – ha commentato – consentendo per quanto possibile, la prossimità rispetto ai luoghi di provenienza degli utenti. Sarebbe stato sbagliato scaricare i test sui medici di famiglia – ha aggiunto – Abbiamo bisogno di personale, è necessario rafforzare i servizi sul territorio. Vanno potenziati i controlli nelle scuole, assumendo i giovani medici precari. Quelli di famiglia – ha concluso La Vecchia – sono stati e saranno sempre in prima linea nella tutela dei pazienti ma devono continuare a garantire l’assistenza primaria, servizio di importanza strategica in questa fase, soprattutto per le persone anziane con criticità. Gli studi non devono e non possono diventare un laboratorio di test e analisi”.

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