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giovedì, Marzo 28, 2024

Bonus IVA, Gravina: “Ho sbagliato, ho commesso una leggerezza, mi scuso e mi rimetto alle decisioni del Movimento”

AperturaBonus IVA, Gravina: "Ho sbagliato, ho commesso una leggerezza, mi scuso e mi rimetto alle decisioni del Movimento"

“Mi rimetto ad ogni decisione che il Movimento vorrà assumere, consapevole, però, di aver agito in buona fede e mettendoci la faccia. Ho commesso una leggerezza della quale mi scuso”. Queste le dichiarazioni del Sindaco di Campobasso Roberto Gravina al culmiune della polemica sulla vicenda del bonus Covid da 600 euro. Dalle opposizioni la richiesta di dimettersi, le critiche sui social e le pesanti parole, come macigni, del Capogruppo dei 5 stelle in Consiglio regionale Andrea Greco sul suo profilo facebook il quale ha subito detto che non gli è piaciuto leggere il nome di Gravina tra i beneficiari di quella misura di sostegno al reddito.SONY DSC

Ha messo da parte amicizia e casacca comune e si è rifatto ai principi fondanti dei 5 stelle “perché – ha spiegato – non si scappa di fronte ad un fatto simile. Le prime cose da fare sono piuttosto chinare il capo, cospargerselo di cenere e chiedere scusa. Certo – ha detto ancora – la legge permetteva di percepire il bonus anche a politici e amministratori locali, ma un passo indietro in tal senso sarebbe stato gradito a tutti, durante una pandemia”. Quel passo indietro fatto da Vittorio Nola e Valerio Fontana, possibili percettori del bonus. Quali le conseguenze, adesso? Greco ha sottolineato che il MoVimento ha organi preposti a vagliare queste situazioni.

Gravina, dal canto suo, ha ammesso di essere stato affrettato perché concentrato su questioni più urgenti, spiegando che la richiesta l’ha fatta nonostante fosse molto combattuto e dunque alla fine ha commesso un errore di opportunità. Parole precedute dalla premessa che finire al centro di una polemica in parte alimentata dal pSONY DSCroprio gruppo politico rende tutto più facile per gli avversari e tutto più difficile per chi deve chiarire o difendersi. Ci ha tenuto però a precisare di non aver sottratto nulla a nessuno, “poiché il contributo – ha sottolineato Gravina – è stato concesso dalla Cassa dell’ordine professionale di appartenenza (è avvocato) ed erogato a tutti gli aventi diritto che fossero nelle condizioni di reddito per poterlo richiedere. In quel momento – ha continuato il sindaco di Campobasso – mi sembrava di mettere a disposizione di chi aveva più difficoltà un mio diritto”. E proprio sulla questione beneficenza, su cui non sono mancate critiche, Gravina ha dichiarato che non avrebbe mai voluto renderla nota perché anche lui concorda che vada fatta in silenzio “ma a precisa domanda – ha rimarcato – si risponde con la verità, anche quella più riservata”.

“Il mio errore – ha concluso il sindaco – è frutto di un gesto compiuto senza considerare come oggi, con il ruolo che rivesto con grande onore e orgoglio, ogni scelta anche personale richieda un’attenzione ineccepibile, nel rispetto, innanzitutto, di chi rappresento”. Quindi l’ammissione di aver commesso una leggerezza di cui si scusa, ma al contempo la volontà di non risparmiarsi fino alla fine del mandato, di non deludere chi ha creduto in lui e di riconquistare la fiducia di chi l’ha persa.

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