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venerdì, Marzo 29, 2024

Saldi estivi, l’Adoc: previsto un calo delle vendite del 35%. I tempi sono maturi per la liberalizzazione

AperturaSaldi estivi, l'Adoc: previsto un calo delle vendite del 35%. I tempi sono maturi per la liberalizzazione

I commercianti aspettano i saldi estivi per tentare di recuperare le gravissime perdite provocate dall’emergenza coronavirus, ma le prospettive non sono comunque incoraggianti. A dirlo sono i vertici nazionali e molisani dell’Adoc secondo i quali le previsioni parlano di un calo delle vendite, in occasione dei saldi del primo agosto di oltre il 35%.
Solo un quarto dei consumatori farà acquisti, con una spesa per famiglia che si aggirerà sui 125 euro. Il lungo lockdown ha indotto i consumatori ad essere più cauti negli acquisti. C’è chi in quei mesi di chiusura totale ha perso il posto di lavoro e chi ancora oggi è in attesa di percepire la cassa integrazione. Dunque ci sono pochi margini per intervenire sui bilanci delle famiglie ridotti pressoché all’osso.
E poi, come ha ricordato Nicola Criscuoli, presidente di Adoc Molise, stanno cambiando anche le abitudini dei consumatori, sempre più orientati sullo shopping on line.”
I saldi devono affrontare anche la concorrenza dell’e commerce – ha sottolineato – Un settore che riesce a fare affari tutto l’anno rispetto ai negozi tradizionali, applicando spesso di sconti che si aggirano sul 10-15%. Questo è uno dei motivi per i quali la spesa per i saldi è sempre più ridotta – ha aggiunto Criscuoli – I tempi sono maturi per la liberalizzazione dei saldi che al momento rappresentano solo un vincolo burocratico aggirato costantemente con gli stratagemmi più disparati”. Secondo l’Adoc sarebbe opportuno modificare le leggi che regolamentano i saldi, liberalizzando i periodi nei quali i singoli esercenti decidono, autonomamente quando effettuare gli sconti sulla merce senza alcun vincolo. “Una soluzione – è la conclusione dell’associazione per la difesa e l’orientamento dei consumatori – che offrirebbe un vantaggio sia ai consumatori che al commercio, soprattutto alle piccole attività che altrimenti rischiano di scomparire perché fagocitati dalla grande distribuzione e dall’e commerce”.

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