Durissima sentenza per Michele Di Bartolomeo, il writer campobassano conosciuto come “Pensa” che è stato condannato a 23 anni e 9 mesi di reclusione col rito abbreviato dal giudice Veronica D’Agnone, pubblico ministero Schioppi. Sul banco degli imputati oltre a Di Bartolomeo, difeso dall’avvocato Silvio Tolesino, anche Andrea Maselli, un 20enne del capoluogo difeso dall’avvocato Giuseppe Fazio. Quest’ultimo è stato condannato a 5 anni e 8 mesi di reclusione. «Dopo aver letto le motivazioni – ha detto Fazio – presenteremo il ricorso in Appello». L’indagine, coordinata dalla procura diretta dal Procuratore D’Angelo, fu il frutto della collaborazione tra polizia e carabinieri e prese il via in seguito ad una rapina avvenuta nell’agosto del 2018. A finire sotto la lente e poi in carcere, Di Bartolomeo e Maselli. Nel corso di una delle perquisizioni fu rinvenuto nell’abitazione del giovane di 26 anni un involucro contenente circa 90mila euro, nascosto nelle mura di casa, provento dell’attività di spaccio. L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Campobasso ha avuto origine da una rapina perpetrata ai danni di un ragazzo del capoluogo nell’agosto del 2018 e, attraverso accertamenti tecnici, osservazioni, pedinamenti e perquisizioni, ha consentito di ricostruire il complesso di attività e comportamenti illeciti posti in essere, tra cui l’attività di spaccio a Campobasso condotta dai due molisani attraverso un sodalizio criminoso con gli altri soggetti pugliesi, grazie ai quali veniva rifornita la piazza di Campobasso con la droga proveniente da San Severo.
