di Giovanni Di Tota
La politica è l’arte del possibile ma, alla fine, ogni strategia, ogni trama, ogni trattativa deve passare attraverso il setaccio dei numeri.
La settimana politica che si apre, con molta probabilità, sarà la più importante dell’intera legislatura. Almeno per quanto riguarda la tenuta della maggioranza. La mozione di sfiducia a Toma sarà l’argomento della seduta del consiglio regionale di martedì, convocato solo su questo punto.
L’hanno firmata gli otto consiglieri dell’opposizione ufficiale: sono cioè i consiglieri di minoranza di Movimento cinque stelle e Pd, così come indicato dal risultato elettorale di due anni fa. Sotto il documento, quindi, ci sono le firme di Fanelli e Facciolla, del partito democratico e dei cinque stelle Greco, Manzo, De Chirico, Fontana, Nola e Primiani. Sulla carta, quindi, il traguardo degli undici voti, che significherebbe la caduta del governo Toma e la fine anticipata dalle legislatura, appare abbastanza complicato da raggiungere. Da mesi, però, alla pattuglia della minoranza, si può considerare aggregato anche Michele Iorio. Più volte in aperto contrasto con le scelte di Toma e del governo di centrodestra, l’ex governatore ha scelto la strada del battitore libero.
Tuttavia, per quanto Iorio abbia già fatto sapere che non voterà la fiducia a questa giunta, appare difficile che si schieri con Pd e M5s e potrebbe anche astenersi. Resta da sciogliere il nodo delle due consigliere elette con la Lega, Aida Romagnuolo e Filomena Calenda, i cui contrasti con il partito di Salvini sono ormai noti. Il loro voto potrebbe essere decisivo per determinare, se non la fine della legislatura, l’apertura conclamata della crisi della maggioranza. Le ultime votazioni in aula hanno già creato più di qualche imbarazzo a Toma. Che però ostenta calma e sicurezza, oltre a vantare anche un rapporto piuttosto solido con lo stesso Salvini. Il nodo principale da sciogliere, nel caso in cui la mozione non dovesse sortire effetti traumatici, rimane quello dell’assessore in quota Lega. E le diplomazie, stando ai si dice e alle indiscrezioni, sono già al lavoro da tempo per mettere a posto i tasselli. Con tutta l’estate a disposizione, comporre il mosaico per traghettare il governo e la maggioranza fino al termine naturale della legislatura, sembra ancora lo scenario più probabile.