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giovedì, Aprile 25, 2024

Nervi tesi tra ospedali e Asrem. Sulla gestione della fase 2 dell’emergenza Covid, i medici scrivono a Florenzano

AperturaNervi tesi tra ospedali e Asrem. Sulla gestione della fase 2 dell'emergenza Covid, i medici scrivono a Florenzano

E’ scontro al calor bianco tra medici e Asrem. A scrivere una lettera sobria nei toni ma dura nella sostanza sono i direttori delle unità operative degli ospedali di Campobasso, Isernia e Termoli che prendo spunto da una nota a loro indirizzata lo scorso 15 maggio dal Direttore Generale dell’Azienda sanitaria regionale, Oreste Florenzano.

Oggetto della missiva inviata dall’Asrem è la richiesta di una serie di adempimenti da assumere in ragione della fase 2 dell’emergenza Coronavirus. Florenzano chiede ai direttori delle unità operative di predisporre una serie di adempimenti per prevenire il rischio da contagio Covid-19 all’interno delle strutture sanitarie: si va dalla apposizione della cartellonistica alla regolamentazione degli accessi e si passa per la predisposizione degli screening/pre triage, per i test molecolari, la separazione dei percorsi, l’attività di sanificazione e pulizia degli ambienti, lo smaltimento dei rifiuti sino ad arrivare alla gestione delle salme.

La risposta dei medici, che c’hanno pensato una settimana prima di mettere nero su bianco il proprio pensiero, è stata picche su tutta la linea. Questo, dicono i medici, per una serie di ragioni normative, logistiche e tecniche e, soprattutto, perché quanto chiesto dall’Asrem necessità di specifiche competenze, anche di natura ingegneristica e di sicurezza, scrivono i medici.

L’affondo più duro, tuttavia, i sanitari lo portano sulla gestuione promiscua dell’ospedale destinato alla trattazione del Covid, ovvero il Cardarelli di Campobasso. L’attenzione ricade sulla rianimazione, attualmente occupata da pazienti affetti da Cornavirus. Scrivono, parole testuali: “La confluenza di tutte le attività mediche dei singoli reparti nell’unico reparto di rianimazione attualmente occupato dai pazienti Covid, rende impossibile o comunque inutile ogni forma di separazione dei percorsi e reparti, posto che qualsivoglia paziente di qualsivoglia provenienza non potrebbe comunque usufruire del reparto di rianimazione”. E una presa di distanza netta quella che arriva dagli ospedali nei confronti dell’Asrem. In buona sostanza i medici ribadiscono che non tocca a loro ma all’Asrem e alla sua Direzione Sanitaria intervenire.

La lettera dei medici si chiude tuttavia con una apertura alla collaborazione e con una richiesta di incontro con i vertici Asrem.

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