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giovedì, Aprile 25, 2024

La pandemia da Coronavirus e l’impatto sulla scuola. I punti sospesi per il prossimo anno scolastico

AttualitàLa pandemia da Coronavirus e l'impatto sulla scuola. I punti sospesi per il prossimo anno scolastico

La pandemia da Coronavirus e l’impatto sulla scuola. Non c’è alcun dubbio che la pandemia causata dal contagio del coronavirus oltre a provocare ingenti danni economici a tutte le attività produttive, al settore del commercio e del turismo, ha investito in pieno, come un ciclone, il mondo della scuola. “Infatti dalla metà del mese di marzo – scrive l’ex sindaco di Trivento Tullio Farina – esse saranno chiuse fino alla fine dell’anno scolastico e gli alunni di terza media e delle scuole superiori dovranno affrontare un esame di fine ciclo che non permetterà loro di esprimere tutte le potenzialità e conoscenze acquisite durante il loro percorso scolastico.  Per i ragazzi delle classi intermedie si dovrà invece trovare il tempo e il modo di come recuperare le conoscenze dell’anno in corso, bruscamente interrotto. Ma i problemi per la scuola non sono tanto quelli in corso, ma quelli del prossimo anno scolastico che, se non si iniziano a pensare e vedere come risolverli già da oggi, si corre il serio, concreto e reale pericolo che essi condizioneranno pesantemente anche il prossimo anno scolastico. Tre saranno i problemi principali se continuerà lo stato emergenziale: Il trasporto scolastico; la gestione della mensa scolastica e la gestione delle attività scolastiche. I primi due riguarderanno l’Amministrazione comunale, mentre per il terzo ci sarà bisogno della concertazione tra le rispettive scuole e il Comune. Il problema del trasporto scolastico riguarderà naturalmente tutti i Comuni, ma in modo particolare il Comune di Trivento poiché la sua popolazione è sparsa su un vasto agro per cui gli alunni da trasportare sono più numerosi. Basti pensare che attualmente sono in funzione sette o otto scuolabus. Va da sé che per il criterio della distanza o distanziamento sociale i bambini non potranno viaggiare sugli scuolabus pigiati uno sull’altro e di conseguenza si dovrà necessariamente ridurre drasticamente il numero dei trasportati. Sarà difficilissimo trasportare contemporaneamente gli alunni delle scuole di ogni ordine e grado compreso anche i bambini della scuola dell’infanzia. Occorrerà quindi o aumentare il numero degli scuolabus o diminuire il numero dei trasportati. E in questo ultimo caso sarà bene che tanti genitori, che possono trasportare i loro figli a scuola, prendano in considerazione tale prospettiva non come opzione, ma come dovere. Nell’ottica della riduzione dei trasportati si dovrà prendere in considerazione anche l’eventuale possibilità che gli alunni di Trivento centro potrebbero andare a scuola a piedi per dare la possibilità a quelli che abitano nell’agro di essere trasportati a scuola L’alternativa, per non ricorrere a tale ipotesi, sarebbe quella di istituire solo un servizio di trasporto interno per gli alunni del centro, così come avveniva una volta. Anche per gli alunni che si iscriveranno nelle scuole superiori di Campobasso i problemi non mancherebbero, dovuti al numero dei trasportati sui pullman di linea già adesso saturo, ma tale problema potrebbe convincere molti alunni ad iscriversi all’istituto superiore di Trivento per cui non tuti i mali verrebbero per nuocere. Comunque una cosa sarà certa: il problema del trasporto scolastico sarà il problema dei problemi perché prima che nascano gli altri problemi dentro le scuole i ragazzi bisognerà pur portarceli. Anche la gestione della mensa scolastica per la scuola dell’infanzia potrebbe avere qualche problema legato sempre al criterio della distanza sociale perché i bambini nel consumare il pasto dovranno avere una distanza di sicurezza per cui sarà bene già individuare alternative valide per trovare spazi e luoghi idonei. Qualora ci fossero problemi logistici per la gestione della mensa si potrebbero prendere in considerazione o la possibilità di far portare da casa un panino o quanto altro preparato dai genitori o la possibilità di un orario unico antimeridiano con il conseguente sdoppiamento delle classi, favorendo così la distanza sociale dal momento che considerata l’età degli alunni è più problematica la sua applicazione. L’amministrazione naturalmente dovrà prestare molta attenzione per come articolare i capitolati di appalto di entrambi i sevizi inserendo in essi clausole di salvaguardia. Relativamente alla gestione delle attività didattiche sarà compito prima della scuola organizzare i modelli di orari scolastici e successivamente interverrà il Comune per raccordare ad essi l’orario del trasporto scolastico ed eventualmente mettere a disposizioni nuovi locali, se mai ce ne fossero bisogno, sempre per il rispetto della distanza sociale. Mi auguro – chiude l’ex professore Tullio Farina – che per il mese di settembre le prescrizioni imposte siano più leggere, ma se dovessero restare queste, i problemi segnalati ci saranno tutti. Sono questi semplici consigli al fine di evitare che all’inizio del nuovo anno scolastico nascano altri problemi che penalizzino ancor più gli studenti”.

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