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venerdì, Marzo 29, 2024

Reshape Tourism: l’offerta mare

AttualitàReshape Tourism: l'offerta mare

di NICOLA MAGRI*

L’offerta balneare meglio conosciuta come l’Industria del mare per l’Italia con gli oltre 8 mila km di costa rappresenta un segmento importantissimo dell’Offerta turistica dell’estate.

Da Nord a Sud  d’Italia l’Industria del mare apre i battenti  a metà aprile   e chiude ad ottobre inoltrato garantendo “ arrivi” e “ Presenze “ davvero importanti per le economie dei Territori di quasi tutte le Regioni. E’ un’Offerta poliedrica che da Lavoro a centinaia di migliaia di addetti sia del Sistema dell’Accoglienza che dell’Intrattenimento che della Cultura ( teatro all’aperto ed eventi culturali sempre in location sotto le stelle ). Dunque è indiscutibilmente l’Offerta più importante dell’intero anno, specie se “ legata “ ad altri Prodotti turistici del Territorio , come le Città d’Arte o l’Enogastronomia, o il fitness e la Salute.

Si comprende bene allora il perché di tanta preoccupazione da parte degli Operatori ma anche da parte degli Amministratori di Comuni e Regioni per l’imminente stagione balneare, la pandemia e la necessità di trovare “ soluzioni “ per cercare di non mandare in malora l’intera estate.

L’imperativo è sempre lo stesso:” distanziamento sociale “. Come si può coniugare l’Offerta mare che noi conosciamo essere in determinati periodi dell’estate anche sinonimo di calca e affollamento con la necessità di garantire la distanza tra le Persone?. E’ questa la sfida che in molti abbiamo raccolto nel tentativo di dare un senso concreto in termini di “ spesa turistica “ alla stagione balneare 2020.

A Rimini funzionerà così: 5 metri di corridoio tra ombrellone ed ombrellone max due posti per ogni postazione servizio di bar ed   altro ( prenotazione ristorante, piccola imbarcazione ecc…) tramite app. Bagni e docce con personale pronto a sanificare la struttura ad ogni utilizzo.  Entrata con numero chiuso su prenotazione. No agli abbonamenti stagionali. Il Salento sta riflettendo….In molti non ritengono conveniente aprire…insomma c’è molta perplessità circa il raggiungimento almeno del pareggio tra costi e ricavi e dunque si sta riflettendo magari aspettando anche il tipo di “ aiuti “ da parte dello Stato. Il Luxory viaggia invece alla grande. Costa Smeralda in Sardegna così come in Versilia stanno preparando nei posti più esclusivi spiagge   a 5 stelle, ma si sa questo tipo di Offerta non conosce crisi. Qui parliamo di lettino elettrico imbottito, tovagliato in fibra naturale da spiaggia fornito dal Lido  presa telefonica sotto l’ombrellone wi.fi in spiaggia possibilità di pranzare in postazione oltre ai soliti caffè ed aperitivo. Il giro in barca è incluso con bagno al largo ma sempre su prenotazione. Insomma roba da ricchi roba che interessa il 3% dell’intero flusso turistico che arriva in Italia ed è prevalentemente straniero.

Questo un rapidissimo focus su come si stanno organizzando gli altri ma il tutto è ancora sub iudice.

Quindi è  bene dire subito che l’Offerta mare presenta problemi complessi di non facile soluzione. La “ sicurezza “ per l’Ospite riguarda diversi Soggetti sia Pubblici che Privati che sono tutti “ attori  protagonisti “ nel Sistema dell’Accoglienza.

Gli attori protagonisti sono fondamentalmente 5: i Comuni, gli Albergatori, i Ristoratori/ propietari di Bar, i Gestori degli Stabilimenti  balneari e i Soggetti privati che operano nell’intrattenimento e nella produzione di eventi culturali.. Vista l’eterogeneità dei Soggetti  coinvolti è impensabile poter elaborare un unico “ protocollo di sicurezza “ ,ma ciascuno dovrà avere il suo ma tutti dovranno essere coordinati e devono poter interagire tra loro. Come si può ben capire il problema è estremamente complesso.
Iniziamo dal Territorio quindi da ciò che dovrebbe porre in essere un’Amministrazione comunale di una Comunità che affaccia sulla Costa. AL di là delle collaudate ordinanze già emesse in periodo di lockdown qualora ce ne fosse bisogno, un’Amministrazione attenta deve provvedere a mettere in “ sicurezza “  tutti i “ gate “ d’ingresso in Città. Quindi controlli  sierologici ai terminali delle autostrade, nelle stazioni e nei porti, insomma in quei punti dove ci si aspetta “ flussi turistici “ o in arrivo o in transito anche per una sola notte consistenti. Dotare questi luoghi di termoscanner  specie agli imbarchi e nelle stazioni.

Necessaria anche una costante e rituale sanificazione di strade e di tutti quei posti particolarmente frequentati ad esempio i mercati rionali, le aree all’aperto destinate ad ospitare eventi, ecc….

Stesso discorso per le toilette pubbliche con appositi addetti alle pulizie ed alla sanificazione.

Necessari dei “ punti informativi “ per il Turista digitali, anche un’app con tutte le informazioni e le comunicazioni utili a chi soggiorna in Città. Il “ be to be “  con il potenziale Turista in Città deve correre sul filo del wi-fi cioè gratis…chiaro?, spero di si.

Per gli Albergatori sta arrivando un protocollo di sicurezza per le gestione dell’Ospite all’interno della Struttura specie negli spazi comuni: ristorante, bar, piscina ove c’è ecc…ecc.. Al momento mentre scrivo la cabina di regia del Governo non sembra intenzionata a dare l’ok per la riapertura di spa e saune anche all’interno degli Alberghi.

I “ mostri “ sacri dell’alberghiero vale a dire le catene Best Western, Marriot e Hilton hanno adottato un loro personalissimo protocollo di “ sicurezza “ per l’Ospite che pur avendo ottenuto un semplice parere positivo dall’OMS è un protocollo che non è stato “ certificato “ da nessuna Autorità sanitaria Territoriale riconosciuta, quindi questo protocollo da me studiato e che bada si alla sicurezza ma soprattutto all’estetica ed al luxory ( m’importa poco se un dispenser contenente il disinfettante sia in porcellana m’interessa che il disinfettante sia idoneo e certificato !!!).

Io se fossi un   albergatore non lo prenderei in considerazione.

Questo che sembra un problema di poco conto è invece la punta di un iceberg mastodontico che riguarda il Settore della Ricettività sia alberghiera che extra alberghiera  e cioè quello della mancanza in Italia ed in Europa di un unico Sistema di Classificazione di qualità, insomma le vecchie e attuali “ stelle “ tanto per capirci . Questo è un problema irrisolto da 20 anni cioè da quando fu modificato l’art V della Costituzione attribuendo piene competenze alle Regioni anche in materia di Turismo. Da quell’anno non si è riuscito a trovare un minimo comune denominatore tra le Regioni in grado di far adottare un protocollo che indicasse a chi vuole fare tale professione o a chi già lo fa come deve  realizzare la sua struttura seguendo non solo la “ domanda di mercato “ ma anche i principi della Sostenibilità e della Sicurezza per l’Ospite..

Sono stato componente del tavolo tecnico del turismo per 7 anni e le difficoltà sollevate a turno dagli altri rappresentanti erano davvero di poco spessore quasi a voler testimoniare l’assoluta mancanza di volontà  politica di dare direttive in tal senso agli Imprenditori, forse per problemi politici di poco conto o per seguire i desideri di alcune Associazioni di categoria che non volevano dover dire ai propri iscritti: “ signori è ora di tirar fuori qualche soldo per ristrutturare le vostre strutture davvero vecchie e non adeguate”. Tale situazione si è trascinata a tal punto che ognuno di noi avrà fatto l’esperienza di prenotare alberghi classificati con lo stesso numero di stelle e di trovarli profondamente diversi tra di loro per qualità e servizi erogati. Cioè sono 20 anni che ogni Operatore ha fatto come ha ritenuto meglio di fare senza indirizzi ne regole, pazzesco!!. .  Ma c’è dell’altro e cioè che il  fatto di essere diversi per caratteristiche tra di loro pur avendo lo stesso numero di stelle è ben poca cosa se paragonato all’inadeguatezza rispetto alle esigenze della “domanda di mercato” che oggi da priorità a requisiti come il livello di “ green “ all’interno della Struttura ( riciclo della acque chiare, approvvigionamento energetico alternativo, raccolta differenziata ecc…ecc ) e dal livello di Innovazione presente per la gestione dei “ servizi al Turista “ cosa quest’ultima che solo adesso ed in tutta fretta ( nonché approssimazione ) molti Operatori a causa della pandemia stanno cercando di fare. Fino a pochi mesi fa parlare dell’utilizzo di un app per la prenotazione di una stanza o di un posto al ristorante era come parlare di un viaggio su Marte peggio il pagamento contactless che oggi invece viene preferito ai “ contanti”. Qualcuno riesce ad immaginare perché “ prima “ carte e bancomat non erano di gradimento?…beh con un piccolo sforzo la risposta la trovate !.

Dunque i protocolli di sicurezza per gli Alberghi riguarderanno le stanze con particolare attenzione agli oggetti di più frequente utilizzo a parte i bagni, gli spazi comuni  bar compreso ed il ristorante. Ovvio che in primis dovrà essere garantito il distanziamento sociale, la sanificazione di ambienti e strumenti di comune utilizzo e sistemare con distane di sicurezza anche i tavoli del ristorante. Abolita la colazione al buffet, niente assembramenti quindi sempre più personale nella struttura e nella sala da pranzo ovvio dotato di mascherina e guanti. Inutile dire che aumenteranno i costi di gestione mentre diminuirà il volume degli affari per l’impossibilità di fare il solito e auspicato over booking in piena stagione a causa del distanziamento sociale e per la crisi fattore questo da non sottovalutare affatto.

Per la ristorazione così come per i bar  si favorirà la sistemazione dei tavoli all’esterno dando in uso gratuito il suolo pubblico agevolando così  il distanziamento tra gli eventuali avventori.

Per la gestione del demanio i problemi aumentano rispetto a quanto finora illustrato. Al di là dei protocolli di sicurezza nella gestione dei lidi , con ingresso a numero chiuso e tutti gli altri paletti che si andranno ad aggiungere ( servizio bar in spiaggia su prenotazione tramite tablet o app ), esistono due problemi ben più grossi: stabilire i criteri per la gestione del demanio  libero cioè non dato in concessione per evitare che se nei lidi viene praticato il numero chiuso su prenotazione poi non dovremo correre il rischio di trasformare  i pochi accessi alla spiaggia libera che esisto in veri e propri “accampamenti profughi” e poi c’è il problema della salute delle acque di balneazione . Quest’anno più che negli scorsi anni avere acque di balneazione salubri è fondamentale!!. Lo scarso funzionamento dei depuratori delle acque nere potrebbe trasformare le acque del mare destinate alla balneazione se contaminate da acque non depurate  in un veicolo di infezione da Covid-19 pericolosissimo e la salinità delle acque non è affatto un antivirale quindi i depuratori ripeto più che negli anni scorsi devono e dovranno funzionare a manetta altrimenti il rischio di infettarsi bagnandosi può diventare elevato.

Infine gli spazi all’aperto da destinare agli aventi.

E’ impossibile immaginare che durante l’estate non vengano organizzati eventi di intrattenimento. Anche in questo caso la parola d’ordine sarà:” distanziamento sociale “ e se magari in spiaggia o in acqua non è possibile andare con la mascherina beh questa sarà necessaria se vorrete parteciparvi, magari fatevela tono su tono a ciò che indosserete…ma non dimenticatela.

Il viaggio continua sul “ reshape “ dell’Offerta sulla necessità di dotarsi di un moderno Sistema di classificazione e scopriremo chi tra gli Operatori del Turismo in questa estate soffrirà meno in termini  di perdita di volume d’affari per le regole della sicurezza, ovvio Covid-19 e crisi permettendo.

*giornalista, esperto di turismo

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