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martedì, Aprile 16, 2024

Bilancio di previsione 2020 del Comune di Trivento ai tempi del Coronavirus, i consigli dell’ex amministratore Tullio Farina

AttualitàBilancio di previsione 2020 del Comune di Trivento ai tempi del Coronavirus, i consigli dell’ex amministratore Tullio Farina

Bilancio di previsione 2020 del Comune di Trivento ai tempi del Coronavirus, i consigli dell’ex amministratore Tullio Farina. Piccole avvertenze per la predisposizione del Bilancio di previsione 2020, “mai come in questa situazione emergenziale – scrive il professor Farina – in cui siamo e ci troveremo per molto tempo occorre massima attenzione ed oculatezza nel compilare il bilancio di previsione per il 2020 e per quello triennale. Certamente non potrà essere una revisione di quelli dei precedenti anni che hanno visto solo l’assottigliarsi fino a raggiungere quasi zero euro quel corposo avanzo di amministrazione di oltre 2 milioni di euro venuto fuori dal dissesto finanziario. Negli ultimi anni della precedente amministrazione con scelte di interventi di dubbia utilità pubblica e sociale sono stati bruciati centinaia di migliaia di euro. Pertanto oggi occorre una attenta analisi delle entrate e una più attenta analisi delle uscite, evitando ogni spesa superflua e non indispensabile, escogitando ogni forma di risparmio , evitando gli affidamenti  diretti degli acquisti e dei lavori, senza una pur minima procedura di evidenza pubblica, nella logica del  vogliamoci tutti bene e soprattutto individuando anche il modo di come ridurre la pressione tributaria rimasta quasi identica a quella patita durante gli anni del  dissesto finanziario. Se non verrà fatto questo lavoro si rischia di aggravare una situazione già pesante di per sè. Sul settore dei lavori pubblici si dovrà fare una attenta ricognizione degli stessi evitando di fare opere inutili che poi restano chiuse e non fruibili come avvenuto nel passato. Soprattutto per l’edilizia scolastica bisognerà fare una scelta importante: individuare quelle scuole che per mancanza di requisiti numerici non potranno essere più utilizzate come tali e dare quindi, loro una diversa destinazione o addirittura pensare di alienarle Ogni forma di investimento su quegli immobili come scuole sarebbero soldi mal spesi. Per il trasporto scolastico, se dovesse permanere l’attuale situazione emergenziale per tutto l’anno in corso, bisognerà escogitare una nuova forma di trasporto, così come anche per gli eventi culturali, turistici e varie sagre paesane fin da adesso bisognerà individuare le forme adatte per il loro svolgimento. Per quanto riguarda il piano annuale di alienazione dei beni comunali redatto dal 2009 per fare cassa e lasciato nel cassetto delle pie intenzioni dalle due amministrazioni che si sono succedute dal 2009 al 2019 e che avrebbe dovuto far introitare al Comune quasi 700.000 euro, penso sia giunto il momento che l’attuale amministrazione si decida a metterlo in esecuzione per avere la possibilità di avere un po’ di liquidità da spendere. Certo crea più di qualche perplessità il fatto che le due amministrazioni precedenti non abbiano mai dato esecuzione al piano di vendita degli immobili, preferendo risolvere il dissesto finanziario solo con i soli tributi, portati alle aliquote massime, prelevati dalle tasche dei cittadini. Fino adesso tale piano non è stato utilizzato per il bene della collettività, ma solo per accontentare richieste private per piccoli aggiustamenti territoriali o acquisti di relitti stradali per fini privatistici. Tutti gli altri immobili comunali sono rimasti fermi, abbandonati ed improduttivi. Addirittura alcuni di essi che potevano essere dati in affitto, con avviso pubblico, sono stati dati in comodato d’uso gratuito. Una diversa gestione del patrimonio pubblico oggi si rende necessaria ed indispensabile perché da essa potrebbero scaturire nuove entrate in un bilancio che allo stato attuale si mostra rachitico e parassitario. Tra le opere comunali tenute a bagnomaria ci cono i box del mercatino comunale di Piazzetta Padre Pio, il mattatoio comunale in località Serraconi, gli edifici scolastici di contrada Penna, Codacchio, Montagna e Vivara, un capannone per rifugio di animali a Pontoni, la struttura di Sant’Aniello da poter utilizzare anche come agriturismo e tanti altri terreni, alcuni dei quali anche suoli edificatori. In buona sostanza la carne c’è, mancano il fuoco e la graticola. Alcuni di questi immobili (mattatoio e centro di san’Aniello) non sono compresi nel piano di vendita altrimenti l’importo del piano salirebbe a milioni di euro Per l’ex edificio scolastico di Montelungo, dato in comodato d’uso alla Parrocchia Santa croce e trasformato in Chiesetta rurale, con una trattativa bonaria si potrà giungere ad una soluzione definitiva. Una vendita e non una svendita, un affitto e non un comodato gratuito di essi certamente potrebbero portare soldi nelle case comunali E mai come in questo momento il Comune avrebbe bisogno di somme aggiuntive per cercare di ridurre la pressione fiscale soprattutto alle attività produttive stritolate e stese al suolo dalla crisi emergenziale. In tal senso nel bilancio 2020 si dovrebbero o potrebbero prevedere sgravi specifici per le attività produttivi inerenti la TARI, l’occupazione del suolo pubblico, l’imposta pubblicitaria e una riduzione dell’IMU con la determinazione di quella minima prevista per legge Sarebbe questo il minimo sindacale da poter dare ai malcapitati gestori delle attività produttive da parte del Comune. Sono questi semplici appunti – chiude l’ex sindaco Tullio Farina – che non hanno nessuna pretesa di direttiva ed organicità rivolti per chi dovrà e vorrà dare risposte concrete e convincenti   in una situazione complessa e preoccupante”.

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