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domenica, Aprile 28, 2024

Spadafora”Si agli allenamenti individuali, per il calcio via il 18 alle sedute di gruppo”

SportSpadafora"Si agli allenamenti individuali, per il calcio via il 18 alle sedute di gruppo"

Ieri sera il discorso della fase due a partire dal 4 maggio da parte del presidente Conte. Nessuna novità sostanziale sugli allenamenti rispetto a quello che si vociferava alla vigilia. Prima il premier, poi Vincenzo Spadafora, Ministro dello Sport, ha spiegato, in modo più chiaro, la posizione del Governo per lo sport e il calcio. In primis riprende l’attività sportiva e motoria nei parchi con distanza di sicurezza, ma anche l’allenamento degli atleti professionisti. Questo è un modo per far ripartire gli sport a livello individuale come tennis, nuoto e discipline analoghe. Poi per gli sport di squadra come il calcio bisognerà attendere ancora: si ripartirà il 18 maggio con gli allenamenti, sempre se ci saranno le condizioni di sicurezza in queste settimane e se verrà confermato lo stato della situazione. La FIGC ha presentato un protocollo e ieri, parole del Ministro Spadafora,  il Comitato tecnico-scientifico non l’ha ritenuto ancora adeguato, bisognerà dunque modificarlo. Solo in quel momento si potrà decidere se il calcio potrà ripartire o meno. Insomma ripartenza si ma limitata, e oggi sicuramente non c’è ancora certezza che il campionato di serie A possa riprendere, bisognerà dunque valutare giorno per giorno i provvedimenti del Governo e adeguare il protocollo stilato dalla Figc.

Ceferin presidente UEFA

L’Uefa ha fornito una data definitiva entro il 25 maggio ogni federazione nazionale dovrà fornire all’esecutivo europeo la volontà di proseguire i campionati o di chiuderli. Una dead line non superabile decisa dalla lega europea per stilare il calendario dei lavori. In merito alla fine delle attività l’ Olanda è il primo Paese a chiudere ufficialmente il campionato senza concluderlo sul campo. La decisione arriva dopo il decreto del governo che ha vietato ogni attività sportiva fino a settembre. La KNVB, la federcalcio oranje, ha deciso di non assegnare il titolo, di bloccare promozioni e retrocessioni e di assegnare le posizioni per le prossime coppe europee, secondo meriti sportivi. La Uefa non dovrebbe opporsi, Ceferin ha sempre dato l’ultima parola ai governi nazionali, ed è questo il caso. Detto ciò non mancano le polemiche: qualcuno parla di decisione giusta, altri dicono che si tratta del più grande scandalo nella storia del calcio olandese. La questione chiudere o no, su la base del provvedimento del premier Rutt, è stata messa ai voti tra i 18 club di Eredivisie e i 16 di Eerste Divisie: 16 favorevoli, 9 contrari, 9 astenuti. Non una maggioranza assoluta, dunque. Chiusura, con otto giornate ancora da giocare e che non si giocheranno. All’Ajax è stato assegnato il primo posto ma senza titolo (prima volta che non viene assegnato) e dunque la qualificazione ai playoff di Champions 2020-21, l’Az secondo va al secondo turno preliminare di Champions ma protesta perché era a pari punti con l’Ajax e sotto soltanto per differenza reti. Feyenoord terzo ai gruppi di Europa League e così via. Sentimenti contrastanti sul fondo dell’Eredivisie e sulla cima dell’Eerste. Ado Den Haag e Waalwijk erano in fondo, lontanissime dalla zona salvezza. Resteranno in Serie A, infuriati invece i club che comandavano la serie B.

Crediamo, in chiusura, che il modello olandese sia davvero impercorribile sotto ogni punto di vista, almeno per i campionati maggiori. La Liga, la Serie A e i grandi tornei del vecchio continente vogliono tornare a giocare proprio per evitare situazioni del genere

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