In merito alla fine delle attività l’ Olanda è il primo Paese a chiudere ufficialmente il campionato senza concluderlo sul campo. La decisione arriva dopo il decreto del governo che ha vietato ogni attività sportiva fino a settembre. La KNVB, la federcalcio oranje, ha deciso di non assegnare il titolo, di bloccare promozioni e retrocessioni e di assegnare le posizioni per le prossime coppe europee, secondo meriti sportivi. La Uefa non dovrebbe opporsi, Ceferin ha sempre dato l’ultima parola ai governi nazionali, ed è questo il caso. Detto ciò non mancano le polemiche: qualcuno parla di decisione giusta, altri dicono che si tratta del più grande scandalo nella storia del calcio olandese.
La questione chiudere o no, su la base del provvedimento del premier Rutt, è stata messa ai voti tra i 18 club di Eredivisie e i 16 di Eerste Divisie: 16 favorevoli, 9 contrari, 9 astenuti. Non una maggioranza assoluta, dunque. Chiusura, con otto giornate ancora da giocare e che non si giocheranno. All’Ajax è stato assegnato il primo posto ma senza titolo (prima volta che non viene assegnato) e dunque la qualificazione ai playoff di Champions 2020-21, l’Az secondo va al secondo turno preliminare di Champions ma protesta perché era a pari punti con l’Ajax e sotto soltanto per differenza reti. Feyenoord terzo ai gruppi di Europa League e così via. Sentimenti contrastanti sul fondo dell’Eredivisie e sulla cima dell’Eerste. Ado Den Haag e Waalwijk erano in fondo, lontanissime dalla zona salvezza. Resteranno in Serie A, infuriati invece i club che comandavano la serie B.
Intanto il presidente della Liga Javier Tebas è intervenuto dicendo che non sarà previsto l’allargamento delle competizioni e che chi non vuole giocare sarà retrocesso, testuali parole “ la Liga non si ferma e chi non gioca viene penalizzato, non è che si congela così la stagione. La Uefa ha parlato chiaro in tal senso e io sono d’accordo”.