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giovedì, Marzo 28, 2024

Agnone. Saia batte cassa: 20 milioni di euro per rilanciare l’ospedale Caracciolo

AgnoneAgnone. Saia batte cassa: 20 milioni di euro per rilanciare l'ospedale Caracciolo

20 milioni di euro per il Caracciolo di Agnone, affinché la sanità pubblica torni a offrire cure e servizi ai cittadini altomolisani. La richiesta è del capogruppo di Nuovo Sogno Agnonese Daniele Saia, che invita la classe politica a rimettere sul tavolo la vertenza Alto Molise. “Negli ultimi 15 anni – dice – nei comuni altomolisani sono stati tagliati circa 200 posti di lavoro legati all’ospedale. Una razzia sconsiderata, violenta, e ottusa. Che oltre ad aver accelerato lo spopolamento dell’area, ha anche negato le cure alla zona interna che soffre di collegamenti viari vetusti e condizioni meteo sfavorevoli”. L’esponente di Nuovo Sogno Agnonese invita Toma e Giustini a fare la loro parte, favorendo il rilancio del presidio ospedaliero altomolisano: “In termini numerici, all’ospedale di area disagiata spettano, in rapporto alla popolazione, 20 milioni di euro – spiega Saia – una cifra che permetterebbe alla sanità pubblica torni a offrire cure e servizi”. Tra l’altro – dice ancora l’esponente di Nuovo Sogno Agnonese – in altre regioni l’organizzazione sanitaria ha concentrato in uno solo stabilimento, non necessariamente nei capoluoghi, gli esami diagnostici, quelli clinici, la farmacia e interventi di day surgery. Il Molise potrebbe fare altrettanto ottenendo risparmi e servizi più efficienti. Su questo si può e si deve discutere, purché il nostro Ospedale venga potenziato”. Ma per Saia i problemi in Alto Molise non riguardano solo la sanità. Anche i trasporti lasciano a desiderare: per raggiungere Campobasso da Agnone, con i mezzi pubblici, si impiegano circa due ore. L’ultima corsa dal capoluogo è alle 14. Mentre da Isernia l’ultimo pullman per l’Alto Molise parte alle 18, alcune ore prima degli ultimi treni da Roma e Napoli. In tutto questo il ponte sul Sente è chiuso da quasi due anni. Anche sulla viabilità sarebbe dunque il caso di intervenire.

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