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lunedì, Aprile 29, 2024

L’ultimo saluto della comunità di Trivento a Franceschino Mastrobuono: maestro scalpellino, soldato della Folgore nella battaglia di El Alamein

EvidenzaL’ultimo saluto della comunità di Trivento a Franceschino Mastrobuono: maestro scalpellino, soldato della Folgore nella battaglia di El Alamein

L’ex sindaco Tullio Farina ricorda Franceschino Mastrobuono dopo la sua dipartita, maestro scalpellino e soldato della Folgore nella storica battaglia di El Alamein. “All’improvviso e in sordina è venuto a mancare all’affetto di noi tutti Franceschino Mastrobuono – scrive il professor Farina – personaggio quasi mitico di Trivento, noto per la sua affabilità e cordialità. Era difficile trovare qualcuno che non volesse bene a Franceschino, soprattutto tra i giovani, fra i quali metteva in evidenza le sue abilità canore. In ogni festa caratteristica, come quella di Maiella, e negli incontri conviviali lo si vedeva sempre tra i giovani a cantare e raccontare le sue esperienze di vita E che la vita per Franceschino sia stata costellata di lavoro con risultati brillanti lo dimostrano i fatti. Ha iniziato la sua attività lavorativa come muratore ed insieme ad un altro suo amico, Michele Camardo e ha rappresentato il meglio dell’edilizia privata, tanto che numerosissime abitazioni a Trivento sono state costruite da loro, compresa la mia stessa casa che fu costruita negli anni 60. Era espertissimo nella lavorazione della pietra tanto da essere chiamato nei lavori di precisione e di fattura artistica. Ancora in questi ultimi anni era stato chiamato per dei lavori in pietra in virtù delle sue capacità, diventate ormai rare. Poiché era una persona attiva e pronta a qualsiasi cambiamento dall’edilizia era passato al settore terziario, gestendo insieme alla moglie una notissima pasticceria e un bar nel quale dal 1975 ho trascorso le mie ore libere giocando con lui e gli altre amici il tre sette e la calabrese. Quanti sono i ricordi che ho di quel periodo quando il più delle volte la sera mi invitava a cena a casa sua; ero diventato una persona di famiglia.  La gentilezza, la disponibilità la cordialità, il rispetto dell’amicizia erano per lui valori sacri così come sacro è stato il concetto della famiglia, non avendo mai fatto mancare niente alle tre figlie Lucia, Ida, Maria Rita e alla moglie Ninella, sua amatissima compagna di una vita intera dedicata a lavoro. Ero certo che per Franceschino avremmo fatto la festa dei 100 anni, così come sarebbe piaciuta a lui tra canti e suoni, dove lui sarebbe stato la prima voce solista, invece il destino ha voluto che si fermasse alla veneranda età dei 98 anni togliendoci questa soddisfazione. Ma quello che ci lascia più addolorati è il periodo in cui è venuto a mancare che non consente di onorare ed omaggiare con una degna sepoltura, per via della triste situazione emergenziale che si è venuta a determinare, una persona che avrebbe meritato di essere accompagnato nel suo ultimo viaggio dalla moltitudine di quanti lo hanno conosciuto, hanno apprezzato le sue qualità umane e professionali e gli hanno voluto profondamente bene. Ma per i buoni e i giusti il regno dei cieli vede e provvede e sicuramente sarà accolto con tutti gli onori che spettano a chi ha operato bene e non ha fatto mai male a nessuno A noi che ancora restiamo sulla terra ci resterà il dolcissimo ricordo della sua voce e del suo canto indimenticabili e di tutto quello che ha saputo tramettere di buono con l’esempio di una vita improntata alla laboriosità e alla rettitudine. Grazie Franceschino per avermi dato la possibilità di essere annoverato tra i tuoi amici Buon viaggio. Ai familiari – chiude Farina – tutti le più sentite condoglianze con la certezza che tutto ciò che di bello ha lasciato Franceschino saprà alleviare il dolore per una morte improvvisa non confortata dalla presenza degli amici”.

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