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giovedì, Aprile 25, 2024

Il Decreto Salva Italia aiuta le squadre di Lega Pro. Intanto Gravina ipotizza il rientro in campo il 20 maggio

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L’emergenza coronavirus ha portato società e calciatori a far fronte ad alcune scelte di natura economica. I club, che si trovano in una posizione precaria dovuta alle mancate entrate causate dalla pandemia, hanno chiesto ai propri giocatori un taglio degli stipendi per i mesi tra marzo e giugno. Umberto Calcagno,vicepresidente AIC, ieri ha riportato la volontà dei giocatori di scendere in campo, ovviamente in caso ci siamo le condizioni di sicurezza, e che si sta lavorando per trovare un accordo sul fronte stipendi. Per quanto riguarda invece le società degli altri campionati professionistici, i club di Serie B e C, in attesa degli emendamenti che ricomprenderanno la richiesta di cassa integrazione e altre misure di sostegno, arriva dall’applicazione del decreto Cura Italia un primo aiuto. Il presidente Gravina ha firmato un provvedimento d’urgenza con il quale la Figc ha stabilito lo spostamento dal 16 aprile al 30 giugno della scadenza per il versamento di ritenute Irpef, contributi Inps e Fondo di fine carriera relativi agli stipendi di gennaio e febbraio. Si tratta di un ulteriore slittamento, dopo quello già approvato rispetto al termine originario del 16 marzo. Ai club che lo richiederanno, sarà consentito anche l’accesso a una rateizzazione in cinque pagamenti mensili di uguale importo, a partire dal mese di giugno. In caso di mancato adempimento, anche relativo alle singole rate, si andrà incontro ad almeno due punti di penalizzazione da scontare nella stagione 2020-21. Questo vuol dire anche un’altra cosa, con i pagamenti dilazioni e spalmabili in rate a partire da giugno è ipotizzabile che le società di Lega Pro possano proseguire la loro avventura nel campionato di terza serie. In soldoni, salvo cataclismi economici è possibile che tutte possano proseguire, questo vuol dire che potrebbero non esserci ripescaggi dalla serie D. Tutto è in evoluzione, ovviamente, ma la misura è rivolta proprio ad aiutare le società del terzo campionato italiano per evitare tracolli di massa. Una condizione che sicuramente non favorisce la volontà di ripescaggio del Campobasso.

(Gabriele Gravina)

Intanto è intervenuto il presidente della Federcalcio Gabriele Gravina per fare il punto situazione del calcio italiano. Il numero 1 della FIGC ha confermato che la priorità assoluta è la conclusione dei campionati, per definire gli organici ed evitare una estate piena di contenziosi legali. L’ultima ipotesi per la ripresa è partire dal 20 di maggio o i primi di giugno, fermo restando che il calcio è un settore che passa in secondo piano nella lotta al virus. Si a giugno e luglio, no ad agosto e settembre, questa la linea di Gravina per non compromettere un’altra stagione per salvare questa. Si cercano soluzioni come quella di individuare quattro o cinque destinazioni dove giocare a porte aperte, così come sta facendo la UEFA. Infine Gravina sull’ipotesi di annullamento dei campionati, la vera gatta da pelare per la FIGC, “Annullare credo sia abbastanza complicato, con un campionato disputato per oltre i due terzi. Ci sarebbe una grave ingiustizia che porterebbe ad una emergenza legale durante una emergenza epidemiologica. Lo Scudetto bisogna decidere solo di assegnarlo o meno e la stessa Juventus credo abbia espresso un non gradimento di una soluzione di questo tipo. Inoltre c’è chi ha il diritto a partecipare ad un campionato diverso (il famoso caso Benevento), senza dimenticare che il terzo posto della serie B avviene secondo regolamento dai play off”.

il presidente del Genoa Enrico Preziosi

Infine dopo i pareri assolutamente negativi da parte dei presidenti di Torino e Brescia, Cairo e Cellino, registriamo il parere più morbido del presidente del Genoa Preziosi, che si dice pronto a verificare l’evolversi della situazione, con un unico punto fermo, no a PLAYOFF E PLAYOUT, “Le regole non si cambiano in corsa” così l’esponente massimo della società rossoblu. 

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