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mercoledì, Aprile 24, 2024

Amministratori e contagi, il diritto e il dovere della trasparenza per la salute pubblica

AttualitàAmministratori e contagi, il diritto e il dovere della trasparenza per la salute pubblica

di Sabrina Varriano –  Accostare atti di trasparenza, come la cronaca giornalistica aggiornata e verificata, al timore dell’allarmismo è piuttosto improprio, oggi. Lo è, oggi, perché viviamo una situazione straordinaria generata da un’epidemia dalla quale dobbiamo proteggerci – ce lo chiede lo Stato – con intelligenza e consapevolezza. E la consapevolezza la foraggia anche la giusta informazione.

Come cittadini, siamo diventati, anche nostro malgrado, più attrezzati a gestire le notizie che riguardano i contagi, dei quali è necessario sapere. È un diritto per la salute pubblica, sapere che attorno a noi c’è un caso accertato o un gruppo di persone in quarantena. Lo è, un diritto, nella misura in cui è un dovere, sempre nei confronti della salute pubblica, aumentare le precauzioni e l’allerta personale (che è cosa ben diversa dall’allarmismo). Equilibrio e pratica, comunicare e sapere, conciliabili con l’inviolabile rispetto della privacy: la caccia all’untore è pochezza da confinare e condannare e qui infatti non ce n’è traccia.

Ecco perché fa specie, e parecchio, vedere in queste ore diversi amministratori molisani negare “l’addebito” di un contagio nel proprio comune. Di fronte a reazioni di questo tipo subentrano sconforto e incredulità: possibile che oggi, proprio oggi, l’ansia, il primo pensiero di un sindaco o di chi per lui si riducano alla corsa a dire: non qui da me? Come se poi una conferma mettesse in discussione la salubrità di un luogo o l’igiene endemica dello stesso.

Abbiamo sentito e letto amministratori precisare: da noi non ci sono casi, i nostri concittadini si sono ammalati altrove, ma le famiglie sono in quarantena. Se con queste sottigliezze si pensa di allarmare meno, vuol dire che sfugge qualcosa del sentimento generale che impera oggi. È la trasparenza che tranquillizza, perché la trasparenza con l’informazione giusta aiuta a essere più consapevoli tutti.

Essere il più lineari possibile è un imperativo categorico, è etica del dovere in nome della quale si è stati eletti per amministrare.

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