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venerdì, Marzo 29, 2024

Coronavirus, le riflessioni di Michele Iorio

AttualitàCoronavirus, le riflessioni di Michele Iorio

Michele Iorio interviene sul dibattito che riguarda la lotta al Coronavirus con alcune sue considerazioni relative al Molise:

”Che il Covid – 19 sia un disastro sanitario ed economico, è sotto gli occhi di tutti. La pericolosità l’abbiamo sottovalutata all’inizio, nonostante abbiamo avuto come esempio la Cina. Oggi rincorriamo un’emergenza difficile da gestire e, anche se sono certo che la supereremo, non dobbiamo abbassare l’attenzione specie con la seconda ondata che sta arrivando in Molise. Sono settimane che sostengo la necessità dell’aumento dei posti letto per la rianimazione negli ospedali pubblici. Abbiamo il tempo per preparare il piano dell’emergenza, se il Molise dovesse averne bisogno. Ho sollecitato da settimane la riapertura degli ospedali di Larino e Venafro e continuo ad invocare l’individuazione di un ospedale per la gestione dell’emergenza perché, non lo dimentichiamo, ci sono anche altre patologie che hanno bisogno di cure. Esorto, chi ha il dovere di farlo, di adottare provvedimenti per far sentire sicuri i cittadini. E spero che Toma senta forte la mia voce per una volta. Spero ascolti il grido di allarme che arriva dall’ospedale Cardarelli di Campobasso che rischia di diventare una bomba sanitaria per la promiscuità dei pazienti affetti da Covid 19 con quelli ordinari. Toma ha il dovere di effettuare un intervento strategico e strutturale, soprattutto sul personale. Deve fare assunzioni. Se si ammala il personale cosa facciamo?

Chiudiamo anche il Cardarelli?
Si ha la sensazione di vivere una situazione paradossale anche dal punto di vista gestionale: ognuno si sente il più bravo nella propria autoesaltazione, sembra di trovarsi di fronte al “faccio tutto io” senza guardarsi intorno, senza chiedere consigli, e affidandosi alla politica degli annunci che non paga nella gestione ordinaria, figuriamoci nell’emergenza. E se da un punto di vista politico ora è il caso di concentrarci sul problema coronavirus, di certo arriverà il momento anche per fare i conti. Sono certo che andremo avanti nel futuro superando questo momento, anche se con difficoltà. Questa crisi dovrebbe farci comprendere l’importanza della riorganizzazione in sanità che deve certamente guardare ad una gestione più economica ma allo stesso tempo deve essere più efficiente. In questi giorni di solitudine ripenso a quando qualcuno ci chiedeva di chiudere tutti gli ospedali in Molise e lasciarne uno solo e immagino oggi cosa sarebbe la gestione di questa emergenza con un solo ospedale. Credo che questa sia la prima volta che rimpiangiamo il passato e, riguardandolo, ripenso alla mia lotta per mantenere aperti gli ospedali di Larino e Venafro nonostante le critiche ricevute. Ripenso al mio rifiuto di chiusura e alle conseguenze che hanno visto il mio commissariamento. Il risultato?

Sono 10 anni che non abbiamo un Piano sanitario. E questo mio sguardo al passato non solo non mi fa rimpiangere nulla delle decisioni assunte quando ho avuto l’onore di guidare la nostra Regione, ma mi fa guardare al presente pensando: bloccare il virus con provvedimenti molto forti dal punto di vista economico e sociale è la ricetta. La cura però dev’essere una sanità pubblica che funziona. Spero che l’attuale presidente se ne ricordi perché sono certo che, superata l’emergenza, nulla sarà più come prima. A partire dai cittadini che, forse, saranno meno disposti a perdonare le insufficienze di una politica che dovrebbe essere più attiva e più presente, invece sembra scomparsa dal vocabolario della Regione Molise”.

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