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domenica, Maggio 11, 2025

Lucia, molisana da 50 giorni in quarantena a Wuhan: “Vi racconto il modello cinese che ha sconfitto il Coronavirus”

AperturaLucia, molisana da 50 giorni in quarantena a Wuhan: “Vi racconto il modello cinese che ha sconfitto il Coronavirus”

Dopo due mesi Wuhan può festeggiare: l’emergenza sembra essere alle spalle. Il modello rigido, severissimo, adottato in Cina ha funzionato. E ora nell’Italia travolta dall’allarme Coronavirus da più parti si invoca proprio il modello della città più colpita al mondo dal Covid-19 come unica via per superare questo momento difficilissimo. Ma in cosa consiste il metodo cinese? C’è una molisana, Lucia Tartaglia di Frosolone, che negli ultimi due mesi lo ha vissuto in prima persona avendo deciso di rimanere proprio a Wuhan. Abbiamo raccolto la sua testimonianza.

Lucia, nonostante il calo dei casi, lì la quarantena continua?

La quarantena continua e continuerà fino a quando il governo non darà nuovi ordini. Noi qui non possiamo uscire e anche per fare la spesa ci sono delle persone incaricate per gli acquisiti necessari. C’è una app, che si chiama Wechat, sulla quale ci sono dei gruppi nei quali si può fare la spesa ogni cinque giorni. Ogni persona può fare una lista delle cose necessarie e ti vengono portate. Ovviamente non c’è sempre tutto.

I casi di Coronavirus però in Cina si sono quasi azzerati?

Le cose qui stanno molto migliorando. Ad oggi in Cina ci sono zero casi se si escludono otto registrati a Wuahn e questo grazie alle misure molto rigide che sono state imposte dal governo e cioè la quarantena.

Tu da quanto tempo sei in quarantena?

Le misure prese a fine gennaio qui a Wuhan e in tutta la Cina stanno ancora continuando quindi, per quanto mi riguarda, io sono in quarantena dal 21 gennaio e resto in questa condizione anche se la situazione ora sembra molto migliorata.

Come ti sembra invece la situazione italiana guardandola da così lontano?

Da quello che riesco a vedere la situazione attuale in Italia mi sembra molto simile a quella cinese dei primi tempi dell’emergenza, ovvero supermercati vuoti, gente accalcata, impaurita, e che vuole comprare le mascherine, ospedali quasi al collasso, tutto molto simile. Io mi appello al senso civico dei cittadini, però vedo che molto spesso questo viene a mancare. Quindi bisogna cooperare, tutti devono fare la propria parte, quella di stare a casa e di non uscire assolutamente.

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