E’ morto per altre cause l’uomo di 51 anni, originario di Duronia e residente a Campobasso, arrivato ieri notte al pronto soccorso del Cardarelli con un quadro clinico che aveva fatto sospettare al Covid19.
E’ risultato negativo al Coronavirus il tampone effettuato sul cadavere subito dopo il decesso. In un primo momento è stato detto che il camionista arrivato da Bergamo, dove lavorava, non era stato censito, né risultava tra le persone in quarantena. In realtà, è poi stata rintracciata la mail che era stata inviata all’Asrem, che segnalava il suo rientro in Molise, dove era tornato da qualche giorno. Aveva segnalato il suo arrivo, proprio perché proveniente dalla Lombardia.
Dunque, rimane al momento inalterato il numero delle persone contagiate, tre delle quali interapia intensiva. Dall’Asrem hanno invece fatto sapere che altri 40 tamponi della novantina eseguiti al San Timoteo nei giorni scorsi, sono risultati negativi. Mancano ancora una quindicina all’appello, ma il risultato finora lascia ben sperare.
In dotazione al Cardarelli di Campobasso, dopo la richiesta dell’azienda sanitaria, sono arrivati altri 11 monitor, che possono quindi essere utilizzati per tenere eventualmente sotto controllo i pazienti più gravi. In più, ha comunicato il direttore generale Oreste Florenzano, i medici di base, che ne avevano fatto richiesta nei giorni scorsi, verranno dotati di mascherine. Sono 1200 quelle arrivate in dotazione all’Asrem, che saranno utilizzati proprio per essere distribuite ai medici di famiglia.
Infine, le raccomandazioni a rispettare per quanto più possibile l’ordinanza della presidenza del consiglio dei ministri, l’ultima in vigore, che rende l’Italia un paese protetto, come ha dichiarato il premier Conte, dovrebbe limitare al massimo quella che è stata definita in un primo momento la fuga dal nord. E con gli spostamenti non più fuori controllo le possibilità di contagio sarebbero di certo più ridotte.
Anche in Molise le istituzioni fanno appello al buon sernso dei cittadini a rispettare le regole imposte. Io resto a casa, lo slogan ormai diventato l’antagonista numero uno del Covid19