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giovedì, Aprile 25, 2024

San Timoteo: pronto soccorso chiuso e personale in quarantena. Rifaranno il test

AttualitàSan Timoteo: pronto soccorso chiuso e personale in quarantena. Rifaranno il test

Si complica la situazione al San Timoteo di Termoli e soprattutto all’interno del pronto soccorso, dove tutto il personale che era in servizio ieri, tra il turno di notte e quello della mattina è stato messo in quarantena. 24 persone in totale, tra medici e infermieri, che anche se sono risultate negative al tampone effettuato, nella giornata di ieri sono rimaste a stretto contatto con una dottoressa del 118, trovata questa mattina positiva al virus. Anche la dottoressa, come il resto del personale, era stata costretta alla reclusione forzata all’interno dell’ospedale. Ora alla luce dei risultati la decisione dell’Asrem di tenere chiuso il pronto soccorso fino a nuovo ordine e mandare in sorveglianza domiciliare 24 dipendenti, che con molta probabilità nei prossimi giorni verranno sottoposti a un nuovo test. Gli unici due medici che non hanno avuto contatti con la persona contagiata non possono garantire i turni di servizio, dunque il pronto soccorso non riaprirà, con quello che ne comporta per un territorio di 100mila utenti, come quello del Basso Molise, al momento senza ospedale. Una situazione che sta diventando difficile da gestire. Insieme al personale del reparto di emergenza è stato messo in quarantena anche il personale del 118 di Termoli che ha avuto contatti con la dottoressa, tra cui anche 5 volontari della Misericordia. La nuova squadra di emergenza del 118 è stata subito ricomposta con medici e paramedici che a turno arriveranno dalle altre postazioni regionali. E fino a quando il pronto soccorso non verrà sanificato e riaperto la base del 118 è stata predisposta proprio nella sede della Misericordia. L’ospedale continua a restare chiuso al pubblico e a nuovi ricoveri. Si stanno cercando di dimettere tutti i pazienti ricoverati. Intanto è polemica sulla gestione dell’emergenza con il personale sanitario lasciato ieri senza comunicazioni e recluso per più di 12 ore senza neanche mangiare. Perplessità nate pure per la decisione arrivata quando ormai era notte di mandare a casa medici e infermieri degli altri reparti a cui, alla fine, è stato deciso di non eseguire il tampone. Una decisione che ora gli stessi operatori sanitari contestano, alla luce anche dei nuovi casi positivi. Ospedale dunque chiuso con tutte le emergenze che vengono dirottate negli ospedali di Vasto, Chieti e Lanciano. Al San Pio di Vasto che ha dato subito la sua disponibilità, però ci sono già problemi importanti di gestione dei pazienti in arrivo dal Basso Molise. L’Asrem starebbe valutando la possibilità di riaprire l’ospedale di Larino, almeno per gestire le emergenze. Il problema, però, arrivati a questo punto, non sono tanto i luoghi ma il personale da utilizzare.

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