Anche il Centro Trasfusionale del Cardarelli ha chiuso le porte a pubblico e donatori fino al 15 marzo, salvo prolungamenti decisi dalla direzione sanitaria dell’ospedale. Quindi inutile il viaggio fino a contrada Tappino per compiere quello che i volontari ormai considerano un dovere e che tanto bene fa al prossimo in difficoltà. Ma l’emergenza Coronavirus rischierebbe di sommarsi all’emergenza carenza di sangue negli ospedali, con evidenti danni e problemi per moltissimi malati e per operazioni chirurgiche. Pertanto l’Avis si è già attrezzata per far fronte alla chiusura del Centro trasfusionale, consentendo ai donatori di recarsi direttamente, da lunedì 9 marzo, dalle 8.30, nella sede dell’associazione, previa prenotazione telefonica. Questo perché, ha ribadito il presidente Eugenio Astore, le donazioni di sangue non possono essere interrotte. “Ci sono 1800 pazienti che in tutta Italia necessitano di sangue e noi in regione serviamo anche la sanità privata. Pertanto invitiamo i donatori di sangue e plasma di venire nella sede dell’associazione Avis. I prelievi vengono effettuati in tutta sicurezza, come sempre. L’unica accortezza che osserveremo in questo periodo è quella di non accettare gli occasionali. Per il resto, tutto resta come al solito”.