di MANUELA PETESCIA*
I fatti.
Telemolise viene riconosciuta da uno studio AGCOM nazionale leader total audience informativa con indici di ascolto superiori a quelli della Rai.
Il direttore di Telemolise (cioè io) diffonde la notizia, come era legittimo che fosse, e ne fa risalire i meriti non già ad una sorta di egemonia culturale spocchiosa e fuori luogo, della serie «noi siamo i migliori, i più grandi, gli unici al mondo» bensì ai 40 anni di storia della televisione sul territorio, il suo essere diventata punto di riferimento familiare, l’amica dei molisani, la sua presenza al fianco dei cittadini a tutte le ore del giorno e della notte.
Punto.
Il giornalista Giuseppe Tabasso, intellettuale di sinistra radical chic, molisano di origini ma trapiantato a Roma, un giornalista che da tempi che si perdono nella notte della storia ci allieta con le sue pillole di saggezza, ha voluto scrivere le sue considerazioni in merito.
Che sintetizzo così: Teletrimurti (cioè noi) possiede il primato perché è una tv tribale, cafona, grezza e dialettale. Il tutto accompagnato dalla mia foto.
Non contento, e mostrando una sesquipedale ignoranza in materia (come tutti gli snob pseudo comunisti con puzza sotto al naso che commentano e straparlano di vicende che non conoscono affatto), ha lodato al nostro confronto la Rai, laddove invece si parlerebbe correttamente la lingua italiana.
Ora, essendo queste osservazioni nient’altro che spettacolari cazzate, gli ho risposto, appunto, «hai scritto spettacolari cazzate», consigliandogli di godersi la meritata pensione di Stato.
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Bene, anzi male.
Dopo aver scagliato la pietra(ta) Giuseppe Tabasso dall’alto della sua brillante carriera e della sua presunta superiorità culturale, della serie «io sono io e voi non siete un cazzo», non immaginava che osassi rispondere, ma guarda che irriverente, come si permette. Quindi, nel solito delirio di cyperus papyrus onnipotenza, ha pubblicato una nuova pillola di saggezza per definirmi, bontà sua, «Erdogan in gonnella».
E, udite-udite, ha annunciato pure un esposto.
Ricapitolando il nostro Nicolae Tabas Ceaușescu, dopo aver assestato un pugno al mio indirizzo pretendeva non si sa per quale grazia ricevuta – e da chi – che la sottoscritta gli porgesse l’altra guancia.
E poiché gliel’ha restituito, invece, la sottoscritta, quel pugno gratuito, compresi gli interessi, fottendosene altamente della sua fama internazionale, ha perso le staffe.
Sono commossa.
direttore di Telemolise