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martedì, Aprile 23, 2024

La Venere di Venafro in esposizione a Forlì nella Mostra Internazionale “Ulisse. L’arte e il mito”

AttualitàLa Venere di Venafro in esposizione a Forlì nella Mostra Internazionale “Ulisse. L’arte e il mito”

Nuovi orizzonti di conoscenza e notorietà per il consistente patrimonio storico/archeologico del Molise in generale e di Venafro in particolare. E’ quanto si stima che possa scaturire dalla imminente Mostra Internazionale “Ulisse. L’arte e il mito” che a giorni aprirà a Forlì sulla riviera romagnola, promossa dalla locale Cassa di Risparmio d’intesa con lo stesso Comune romagnolo, e che tra i prezzi in esposizione prevede anche la famosa e bellissima “Venere di Venafro”. Il reperto, esposto nel Museo Archeologico Nazionale di S. Chiara a Venafro, su precisa richiesta degli ideatori della mostra forlivese a giorni lascerà momentaneamente la sede venafrana per arricchire l’esposizione internazionale lungo la riviera romagnola dedicata al mitico personaggio omerico, Ulisse appunto, di cui si dirà tra arte e mito. In effetti trattasi -è quanto si ricava dal momentaneo prestito della splendida Venere venafrana- di un notevole contributo voluto dalla Direzione regionale dei Musei del Molise e del Patrimonio culturale molisano perché si realizzasse l’importante mostra forlivese di portata internazionale, in maniera da valorizzare e promuovere il territorio venafrano e i suoi tesori storico/archeologici. La celebre scultura di epoca romana, casualmente rinvenuta a metà degli anni ’50 nel corso di scavi in un giardino privato lungo l’attuale via Colonia Giulia di Venafro e che nell’antichità ornava con tutta probabilità ricchi giardini floreali di patrizi romani nell’importante colonia della Gens Julia con la propria imponenza scultorea e con zampilli d’acqua che sgorgavano da piccoli delfini scolpiti ai suoi piedi, in questi giorni viene preparata per il grande viaggio sotto la guida dello stesso direttore del Museo Archeologico Nazionale di S. Chiara a Venafro, l’architetto di origini beneventane Pierangelo Izzo che sta seguendo personalmente i preparativi in atto. “E’ un momento importante per il Museo Archeologico di Venafro -afferma il neo direttore di S. Chiara- per la possibilità di farsi conoscere ed apprezzare da un vasto pubblico sia italiano che straniero attraverso la sua meravigliosa Venere. In effetti siamo lavorando in tal senso e ci si augura che l’obiettivo venga pienamente centrato”. Intanto interventi strutturali e modifiche espositive sono in corso all’interno dello stesso Museo Archeologico venafrano in modo da renderlo più fruibile e finalmente maggiormente visitato, alla luce della sua abbondante ricchezza espositiva che va dai reperti di San Vincenzo al Volturno a quelli di epoca romana ed a tant’altro tra cui i famosi Scacchi di Venafro, gli undici pezzi di osso di animale adulto quale corredo funerario di un antico guerriero rinvenuti in loc. Chiaione a Venafro, risalenti al X sec. e come tali i più antichi d’Europa. (Tonino Atella)

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